Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoli«L’arte è di tutti»: è un principio che torna in più momenti del lungometraggio «I colori della tempesta» di Roberto Dordit, passato ieri, lunedì 24 marzo, in concorso nella sezione sul cinema italiano del «Bif&st-Bari international film & Tv festival». Il film è «liberamente ispirato» al salvataggio di migliaia di opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale compiuto dal soprintendente delle Marche Pasquale Rotondi (1909-91), interpretato da Simone Liberati, insieme a pochissimi altri tra cui la moglie Zea Bernardini, impersonata da Lia Grieco, e dal suo autista Pasquale Petrelli (Antonio De Matteo).
Come racconta il film, Rotondi mise in atto l’«Operazione salvataggio» concepita a Roma in prima fila dal giovane funzionario Giulio Carlo Argan con il ministro dell’educazione Giuseppe Bottai: dal 1939 il soprintendente portò al riparo dalla guerra oltre settemila opere delle Marche, da Roma, Venezia e Milano, nella Rocca di Sassocorvaro e a Palazzo dei Principi di Carpegna nel Montefeltro; dopo l’armistizio del 1943, nel caos dell’Italia occupata dai nazisti e senza mezzi, Rotondi e i suoi sodali riuscirono a gabbare le Ss e il reparto del «Kunstschutz», incaricato di razziare capolavori impedendo così che portassero a Berlino capi d’opera quali la «Muta» di Raffaello, la «Tempesta» di Giorgione e molti altri, e a farli portare al sicuro in Vaticano.
«I colori della tempesta» intreccia le due fasi storiche e si focalizza soprattutto sulla seconda tra astuzie, paura e pericoli enormi. Compaiono figure coraggiose come Palma Bucarelli, Fernanda Wittgens e Emilio Lavagnino. Buone le interpretazioni. Dordit nelle note finali scrive che l’impresa di Rotondi «fu dimenticata»: vero, però dagli anni ’90 l’hanno recuperata studi, ricerche e, non ultima, la mostra allestita alle Scuderie del Quirinale tra fine 2022 e 2023 «Arte liberata 1937-1947». «I colori della tempesta» è prodotto da Qualityfilm con Rai Cinema, ha il contributo della Direzione generale cinema e audiovisivo del Ministero della cultura e della Fondazione Marche cultura-Marche film commission.

Una scena dal film «I colori della tempesta» di Roberto Dordit. Foto: Qualityfilm
Altri articoli dell'autore
La Fondazione Opificio, ente della Fondazione Cr di Firenze che ha l’obiettivo di sostenere l’Opificio delle Pietre Dure nella valorizzazione delle sue competenze, organizza corsi di conservazione dei beni culturali rivolti a professionisti del settore che vogliano specializzarsi nella gestione dell’emergenza in caso di calamità
Nuova pavimentazione, nuovi lampioni e una nuova, contestata pensilina: i lavori, costati 7,5 milioni, scatenano discussioni e malumori
Nella Rocca Albornoz e a Palazzo Eroli, a Narni, una settantina di sculture di uno dei maestri del Nouveau Réalisme per riflettere sul rapporto tra alto artigianato e creazione artistica
Il 6 aprile avrà luogo una commemorazione in ricordo delle 309 vittime del terremoto del 2009. Diamo conto della condizione di alcuni monumenti: il Castello spagnolo, le mura urbiche presso porta Brinconia, la Chiesa di San Marco e Palazzo Centi