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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliÈ stato avviato di recente a Oplontis-Torre Annunziata un cantiere di scavo e restauro della Villa di Poppea, che sta interessando in particolar modo il salone della Maschera e del Pavone, uno degli ambienti più raffinati della villa. Dallo scavo affiorano nuovi scorci di affreschi, tra cui ulteriori, vivaci figure di pavoni e maschere. Lo scavo in corso consentirà di fatto di creare una connessione con il confinante Spolettificio Borbonico dove, nei prossimi anni, saranno realizzati spazi museali espositivi, depositi e servizi aggiuntivi.
I primi risultati delle indagini, tra cui il completamento dello scavo del salone, sono illustrati in un articolo dell’e-journal degli scavi di Pompei.
«Nonostante le tracce presenti e gli sforzi interpretativi fatti al tempo dei primi scavi, il reale andamento di questo ambiente e di quelli vicini fino ad oggi conservava molte incertezze che l’attuale intervento di scavo potrà chiarire, spiega il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, oltre a mettere in luce nuove porzioni decorate con straordinari dettagli e colori, di cui già possiamo ammirare qualche anteprima».
Tra le scoperte di particolare rilievo sono affiorati la figura integra di una pavonessa, speculare a un esemplare maschio rinvenuto sulla porzione meridionale della stessa parete, e alcuni frammenti con la raffigurazione di una maschera scenica di un personaggio della Commedia Atellana. Si tratta di Pappus, un vecchio rimbambito che tenta di fare il giovane ma che finisce regolarmente per essere beffato e deriso. Di notevole interesse anche il rinvenimento di alcuni frammenti di affresco raffiguranti parte di un tripode dorato in un oculus (cerchio) e, al centro di un’altra parete, la figura di un tripode in bronzo. Grazie alla tecnica dei calchi, lo scavo ha anche restituito le impronte di alberi che ornavano il giardino, in posizione originale e inseriti in un preciso schema ornamentale.
Uno dei «cubicula» scoperti nella campagna di scavo in corso a Oplontis-Torre Annunziata. Foto: MiC Parco Archeologico di Pompei
Una restauratrice all’opera nel cantiere aperto a Oplontis-Torre Annunziata. Foto: MiC Parco Archeologico di Pompei
Lo scavo ha, inoltre, determinato l'individuazione di quattro nuovi ambienti che si aggiungono ai 99 già noti, tra cui un vano absidato che fa verosimilmente parte del settore termale. Interessante è il rilevamento di un paleoalveo, antico tratto di alveo di un torrente a carattere stagionale, che scorreva proprio in corrispondenza del tracciato di via dei Sepolcri, formatosi probabilmente dopo l'eruzione del 1631, che ha eroso parte dei depositi dell'eruzione del 79 d.C.
In contemporanea all’intervento di scavo è in corso anche un cantiere di restauro degli apparati decorativi di due piccoli ambienti, in origine destinati ad area di riposo, detti «cubicula», che affacciano nell’area sudoccidentale della Villa, proprio in prossimità dell’area dell’altro cantiere. Colpisce la loro ricca decorazione, costituita da stucchi, pareti affrescate, volte dipinte e mosaici pavimentali di particolare bellezza, che rivela una capacità tecnica molto alta da parte degli esecutori dell’epoca, e una palette di pigmenti che comprendeva anche il blu egizio.
Il primo ambiente è decorato da affreschi che rappresentano finti marmi ed architetture fantastiche e che permettono di allargare illusivamente lo spazio; in alto, le volte sono decorate con un motivo a cassettoni, mentre le lunette rappresentano dei paesaggi. La pavimentazione a mosaico è conservata solo in parte, con tessere bianche e nere con motivi geometrici.
Il secondo ambiente, apparentemente più semplice, è decorato con fondi monocromi e motivi floreali; originariamente doveva essere presente una controsoffittatura a volta, di cui restano poche tracce. Questo secondo ambiente, nel quale si riconoscono più fasi di realizzazione, alcune non terminate, doveva essere probabilmente in ristrutturazione al momento dell’eruzione.
Archeologi alll’opera nel cantiere di scavo in corso ad Oplontis-Torre Annunziata. Foto: MiC Parco Archeologico di Pompei
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