Carlotta Venegoni
Leggi i suoi articoliDifficilmente ascrivibili al genere autobiografico, le pagine dattiloscritte da Remo Bianco e raccolte sotto al titolo Appunti diario x autobiografia vengono pubblicate in volume con una prefazione di Sharon Hecker.
Si tratta di una serie di riflessioni, spunti creativi e fantasie, progetti per opere mai realizzate, emozioni e ricordi che non seguono un impianto narrativo lineare e sono prive di uno specifico ordine temporale e spaziale.
I pensieri dell’artista milanese venivano appuntati dai suoi assistenti, che seguivano il loro spontaneo affiorare durante i momenti di convivialità, e poi ribattuti a macchina, conservandone la natura frammentaria.
Furono prodotte diverse versioni, la più breve appartiene a Roxana Gambero, mentre quella qui pubblicata proviene dall’archivio della Fondazione Remo Bianco. Come suggerisce Sharon Hecker, l’ultima performance che l’artista ci consegna, in cui restituisce un’idea del sé frantumato in molteplici riflessi, coerente con la sua espressione artistica: una continua sperimentazione di nuovi materiali e tecniche al passo con la più audace avanguardia.
La sua immaginazione lo condusse a produrre le «Sculture immateriali», le «Sculture instabili» fatte di fumo e quelle commestibili in 3D, servite al pubblico per essere mangiate. Opere non sempre commerciabili, in linea con il proposito di rifuggire il mercato e il pubblico borghese.
Il suo racconto errabondo, che in fin di vita volle pubblicare apparentemente incompiuto, testimonia l’ostinata aspirazione all’instabilità e la convinzione che l’insolita forma di autobiografia l’avrebbe resa invendibile, proprio come le sue performance.
La dittatura della fantasia. Collage autobiografico,
di Remo Bianco, prefazione di Sharon Hecker, 230 pp., ill. b/n e 11 tav. col., Johan & Levi, Monza 2022, € 24
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