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Una parete con graffiti moderni e antichi della domus della Fontana piccola

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Una parete con graffiti moderni e antichi della domus della Fontana piccola

Pompei, restaurata la domus della Fontana piccola

Carlo Avvisati

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Pompei (Na). Sono serviti 40mila euro e quattro anni di interventi, suddivisi in tre lotti di lavori, per recuperare gli affreschi che impreziosiscono la bella domus detta della «Fontana piccola», il cui primitivo impianto risale al I secolo a.C. L’ultimo intervento, iniziato a gennaio di quest’anno si è concluso con il recupero del grande affresco posto sulla parete alle spalle della «Fontana» l’elemento architettonico che contraddistingue la casa. Il restauro delle pitture e della fontana, ricoperta da tessere in pasta vitrea colorata, tasselli di marmo e conchiglie marine, è stato presentato oggi dal soprintendente Massimo Osanna, da Giovanni Nistri, direttore generale del Grande Progetto Pompei, e da Ledo Prato, segretario generale della Fondazione CittàItalia, che ha sostenuto il costo del restauro. I lavori sono stati effettuati dagli specialisti di Francesco Esposito, sotto l’alta sorveglianza dell’archeologo Fabio Galeandro, della Soprintendenza archeologica speciale di Pompei. Del progetto di recupero si è occupata anche Maria Stefania Fattoruso, ingegnere responsabile del piano di sicurezza per i lavori di manutenzione straordinaria per il recupero e la conservazione degli apparati decorativi e pavimentali della casa. Oltre allo scollamento della pellicola pittorica dalla base gli affreschi presentavano problemi dovuti essenzialmente alle muffe e ai distacchi degli intonaci dalla muratura. Le cere che, in antico e nei precedenti interventi di restauro, erano state spalmate sugli affreschi per meglio proteggerli dagli agenti atmosferici e dai microrganismi che si nutrono di colori e malte, sfarinando e distruggendo intere pareti decorate, costituivano un altro motivo di criticità.
Per la fontana le sofferenze erano dovute alle stuccature in cemento effettuate negli anni Cinquanta, che debordavano sulle tessere di pasta vitrea.
L’intervento di recupero ha anche consentito di effettuare indagini archeologiche sull’area antistante la fontana, dove gli archeologi hanno ritrovato le condutture di piombo attraverso le quali l’acqua arrivava  e le tracce di un giardinetto con i segni dell’impianto di siepi e piante da interno. Inoltre, è stata riportata alla luce la grande maschera teatrale, prima non visibile, posta al di sopra della colonna dipinta, situata sul lato destro della fontana. Quest’ultimo lotto di lavori  è stato inserito dalla Fondazione CittàItalia nel programma dei progetti finanziati con il 5x1000 dell’imposta sul reddito. «Questo restauro, ha sottolineato Prato, è la dimostrazione che la collaborazione tra pubblico e privato dà risultati concreti e tangibili». «La presentazione di questo intervento, ha rimarcato Osanna, è motivo di orgoglio in quanto testimonia la buona riuscita degli sforzi tra Soprintendenza e direzione del Gpp». Che, come ha poi puntualizzato il suo direttore generale, ha visto tutti i cantieri attivati o in dirittura di assegnazione. Per l’apertura della casa al pubblico, tuttavia bisognerà aspettare ancora qualche settimana, il tempo necessario per completare le perizie e mettere in sicurezza il tutto. Poi, allorché vi sarà il personale per custodirla, la domus entrerà nel circuito di quelle visitabili.

la fontana piccola con il saggio archeologico che ha rivelato i tubi delle condutture e l'impianto di un giardinetto

La parete intera restaurata

Il restauro di un affresco nella domus della Fontana piccola

Nistri, Prato e Osanna alla presentazione del restauro della domus della Fontana piccola

Una parete con graffiti moderni e antichi della domus della Fontana piccola

Carlo Avvisati, 06 maggio 2015 | © Riproduzione riservata

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