Image
Image

Proibito disperdere

Image

Claudio Strinati

Leggi i suoi articoli

Il fedecommesso è quello strumento giuridico che, nato già in ambiente tardoantico, divenne poi nel corso dei secoli la garanzia del mantenimento di patrimoni affidati di primogenito in primogenito con l’obbligo di restare uniti. 

Gottardo Pallastrelli, avvocato e storico dell’arte, ripercorre tale fenomeno mettendo in evidenza casi positivi, come l’emblematica e da lui magistralmente ripercorsa  storia della collezione Pamphilj da Innocenzo X al cardinale Giuseppe Doria fino all’editto del 1802; accanto a casi altrettanto significativamente negativi quali le affascinanti e problematiche vicende della collezione Ludovisi, tra le più complesse e dense di implicazioni culturali e ideologiche nella storia d’Italia. Pallastrelli ne riferisce sviscerando il tema come meglio non si potrebbe. 

Il fedecommesso, spiega lo studioso nutrito di vasta dottrina letteraria, giuridica e teoretica, è stato a lungo un formidabile strumento di tutela del patrimonio artistico privato. Senza il fedecommesso patrimoni giganteschi e preziosi sarebbero andati dispersi nel corso dei secoli anche se la scrupolosa ricostruzione degli eventi esperita da Pallastrelli fa capire bene quanti varchi si siano aperti nel corso del tempo in quella ferrea struttura. 

Dunque Pallastrelli studia l’argomento principe, nel campo delle Belle Arti, della tutela e valorizzazione da un angolo di visuale particolare ma oggi più che mai determinante: il rapporto pubblico-privato.

Per secoli i privati hanno fatto attività di tutela, chiarisce Pallastrelli, attraverso il fedecommesso. Oggi come stanno le cose per quel che riguarda il mantenimento delle collezioni storiche, delle raccolte d’arte e archeologia, dei documenti antichi, di ogni genere di memorie e testimonianze ancora, come è logico, in mani private?

Da molto tempo esiste lo strumento del vincolo attraverso il quale gli organi statali preposti alla tutela salvaguardano patrimoni, aree archeologiche o edifici privati di riconosciuta rilevanza, così che la cosa vincolata è protetta come lo erano i beni inseriti nel fedecommesso. 

Il vincolo garantisce la componente di pubblico interesse del bene privato fino ad assumere i caratteri anche di «superperizia» legittimamente utilizzabile per la vendita eventuale del bene (sottostante comunque al diritto di prelazione per il principio della proprietà privata affievolita dal prevalente interesse pubblico), ammessa solo nel territorio nazionale dato che ancora non passa il vincolo europeo che pure potrebbe essere organico ai nuovi assetti giuridici, implicanti un obbligo che lo Stato dovrebbe mutuare proprio dalla gestione «buona» del fedecommesso per come lo spiega Pallastrelli.
Dovrebbe cioè, nel momento dell’unione europea quindi della configurazione di una nuova e diversa «famiglia» culturale e amministrativa, fondata sulla rinunzia dei singoli Stati a forme di primogenitura nel nome della condivisione di valori soprattutto culturali e artistici, (le radici di cui sovente si parla senza sapere di cosa si tratta) riordinare, riesaminare e riconfermare o smentire i vincoli emessi dal 1939 a oggi, onde dare senso al principio, organicamente scaturito da quello del fedecommesso antico, della valorizzazione che sembra invece ancora oggi l’araba fenice: «che ci sia ciascun lo dice ma dove sia nessun lo sa». 

Il libro, invero notevole, di Pallastrelli è un appassionato e documentato «esame di coscienza» che i pubblici amministratori dovrebbero tenere in debito conto.

«Con prohibitione di alienare». Il fedecommesso e la conservazione delle opere d’arte in Italia dal XVII al XIX secolo, di Gottardo Pallastrelli, 96 pp., ill. col., Campisano Editore, Roma 2015, € 20,00

Claudio Strinati, 26 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Il musicista comprò «La città che sale», il quadro futurista per antonomasia, nel 1912. Il suo ritratto, per contro, di futurista ha ben poco

Note strinate • Dissonanze percepite dallo storico dell’arte musicologo Claudio Strinati

Note strinate • Dissonanze percepite dallo storico dell’arte musicologo Claudio Strinati

Note strinate • Dissonanze percepite dallo storico dell’arte musicologo Claudio Strinati

Proibito disperdere | Claudio Strinati

Proibito disperdere | Claudio Strinati