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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoli«Lo shock del crollo del 2010, spiegava l’allora direttrice Fedora Filippi, ci ha fatto decidere di governare il monumento invece di lasciarci governare da lui». Da allora i lavori alla Domus Aurea sono proceduti a ritmo più spedito: a giugno 2014 risale il progetto definitivo sui 16mila mq di giardino da scoperchiare per risanare gli estradossi e creare giardini «sostenibili» al posto di quelli degli anni Trenta (costo di 31 milioni di euro), a ottobre dello stesso anno il monumento riapre a cantieri in corso quasi raddoppiando il percorso del 1999, con i due terzi delle stanze neroniane consolidate nelle strutture e gli affreschi messi in sicurezza.
Questo gennaio, ma la data potrebbe slittare, la visita sarà arricchita dalla realtà virtuale, sulla scia dei grandi successi ai Fori di Augusto e Cesare e, da ottobre scorso, all’Ara Pacis. Visori Vr (virtual reality) permetteranno in una scelta di ambienti (tra cui probabilmente la Sala della volta dorata e il Criptoportico) di ritrovare la sontuosità di un complesso il cui nome rimanda a una magnificenza irrimediabilmente perduta.
Rivedremo le sfarzose decorazioni, le più straordinarie sculture trafugate in tutto il mondo da Nerone (poi recuperate da Vespasiano ed esposte al Templum Pacis), la luce inimmaginabile che inondava questi grandi spazi oggi umidi, bui, tagliati da quei setti murari voluti da Traiano per costruirci sopra le sue terme.
Un progetto destinato a un successo sicuro e che si vuol riproporre in altri monumenti simbolo della città, dal Circo Massimo al Mausoleo di Augusto dove, con i 6 milioni di euro messi a disposizione da Telecom (che si aggiungono ai 4 di Stato e Campidoglio), è finalmente partito il primo lotto di lavori.
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