Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliGrazie alla realtà virtuale è ora possibile «vedere» più da vicino il punto di contatto tra la placca africana e quella eurasiatica che diede vita alla formazione delle Alpi: su progetto dell’industria digitale creativa internazionale Ett Spa, un sistema di visori rende ancora più accessibile il percorso ScopriAlpi, la galleria mineraria che custodisce una delle rarissime evidenze geologiche della formazione della Catena alpina direttamente osservabili.
In questo modo, anche visitatori con disabilità o impossibilitati a entrare nelle miniere della Valle Germanasca (Prali, To) potranno vivere l’esperienza di calarsi all’interno della terra (per 2 chilometri). Per l’occasione, l’Ecomuseo delle Miniere di talco delle Valli Chisone e Germanasca ha organizzato il ciclo di eventi «Giornate di Presentazione e Confronto sui Nuovi Orizzonti Digitali» che coinvolgeranno istituzioni, scuole, famiglie e visitatori. Il 25 ottobre, presso il Centro di accoglienza del Palazzo Paola, avrà luogo un convegno dedicato, con open day per le comunità locali il giorno successivo, 26 ottobre, all’interno del percorso. Entrambe le giornate saranno corredate da tavole rotonde e un ricco palinsesto per il pubblico e le famiglie.
«Il cuore del progetto è la possibilità di far conoscere in un modo diverso le rarità geologiche contenute in miniera, come quella di ScopriAlpi, che ospita nella sua galleria la cicatrice, visibile nel cuore della miniera, che testimonia la nascita delle Alpi e dimostra lo scontro fra due zolle tettoniche di 65 milioni di anni fa, ha dichiarato la presidente dell’Ecomuseo delle Miniere, Laura Sottovia. Soprattutto pensando ai più giovani, le tecnologie VR sono uno strumento prezioso per avvicinare il pubblico e rendere la visita più coinvolgente e memorabile».
Il digitale diventa leva strategica per ampliare l’esperienza museale e facilitare la comprensione di fenomeni scientifici, con lo scopo di creare un viaggio di milioni di anni, dalla genesi delle montagne ad oggi (ogni contenuto è stato supervisionato e validato da un team di esperti).
Il video è stato realizzato con tecniche avanzate di computer grafica sulla base di riprese effettuate all’interno e all’esterno della miniera per mezzo di un drone. A queste si sono aggiunte delle ricostruzioni 3D di alcuni momenti legati al frazionamento della Pangea, ai fondali marini e agli ambienti terrestri risalenti al Giurassico. Il tutto è stato reso possibile anche grazie ai contributi di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt.
«Siamo felici di aver collaborato con ScopriAlpi per introdurre una nuova esperienza in Realtà Virtuale, ha commentato l’amministratore delegato di Ett Spa, Giovanni Verreschi. Nello stesso tempo, siamo stati messi in condizione di elevare la soglia di accessibilità del progetto (sino dare la possibilità di intraprendere l’avventura a 360 gradi attraverso milioni di anni di storia geologica anche all’esterno delle gallerie a chi ha difficoltà di accesso) e, in prospettiva, di renderla fruibile anche nelle scuole e in appuntamenti legati alla divulgazione. Siamo riusciti a coniugare, dunque, rigore scientifico ed emozione, mettendo a punto una soluzione originale e progettata per raggiungere vari tipi di pubblico, ma particolarmente adatta per coinvolgere e trasmettere contenuti scientifici ai ragazzi».
Altri articoli dell'autore
Dal 600 a.C. al 900 d.C., tra Mediterraneo, Africa orientale e Asia, ci furono innumerevoli scambi i cui testimoni, oggi, sono oggetti carichi di valore narrativo. Su questo riflette la Fondazione Prada
Un percorso urbano connette Palazzo Reale, Museo del Novecento, Gallerie d’Italia e Palazzo Citterio, sedi di una mostra diffusa che ripercorrerà le tappe che hanno condotto dalla fondazione del movimento a inizio Novecento fino all’eredità in produzioni più recenti
Sarà inaugurata questo pomeriggio, 19 dicembre, la prima opera del progetto che affida all’arte il compito di aprire spazi di trasformazione nei luoghi più fragili della società
Attraverso un articolato dispositivo visivo, alla Fondazione Prada l’artista cinese analizza l’automazione dei processi produttivi sollevando questioni ecologiche, lavorative e di continuità culturale.



