Dopo l’esposizione a Roma presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni, la mostra «Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede», a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, è visibile fino al 23 marzo nella sede di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno. Il progetto, sulla scia della prima edizione del 2019, è focalizzato sulla valorizzazione e promozione del patrimonio storico artistico proveniente da chiese e musei di comuni colpiti dal sisma del 2016-17 (area Sud della regione Marche) e del novembre 2022 (province di Pesaro Urbino e Ancona).
Le opere in mostra, tutte restaurate da professionisti marchigiani, sono di notevole interesse dal punto di vista storico artistico. Tra i crocifissi lignei spicca quello a rilievo su croce sagomata con cielo blu stellato realizzato per la chiesa paleocristiana dedicata al Santissimo Salvatore di Ancona (oggi Santi Pellegrino e Teresa, dopo i rifacimenti settecenteschi). Il Crocifisso, risalente al XIII secolo, rientra nella tipologia del Christus Triumphans come quello di Matelica esposto in mostra: l’intervento, reso necessario dalla presenza di gravi e diffusi segni di attacco xilofago pregresso e attivo che è stato causa di lacune nel supporto, è stato mirato alla migliore conservazione del bene, ma senza la ricostruzione di parti perdute nel corso del tempo.
Oltre alle opere di Carlo Crivelli, Antonio Vivarini, Pietro Alamanno e Cola dell’Amatrice, si segnala la presenza di uno dei capolavori di Lorenzo d’Alessandro, conservato al Museo Piersanti di Matelica ma proveniente dalla scomparsa chiesa di San Michele Arcangelo: si tratta della «Madonna in trono col Bambino e sant’Anna, san Rocco e san Sebastiano» (seconda metà del XV secolo). La tavola, prima dell’attuale intervento di restauro, si presentava in pessimo stato di conservazione con numerosi e vistosi distacchi della pellicola pittorica dal supporto; sul retro essa era inoltre vincolata da un complesso sistema di contenimento a reticolato che è stato rimosso e sostituito. Il percorso espositivo comprende anche opere del XVII secolo di Ludovico Trasi e Giuseppe Puglia detto il Bastaro.
La mostra è la seconda di un ciclo che prevede, dopo Roma e Ascoli Piceno, altre tappe sempre nelle Marche ad Ancona e San Severino Marche; promossa da Anci Marche e Pio Sodalizio dei Piceni, è stata realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti, Paesaggio delle Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, e quella delle Province di Ancona e Pesaro e Urbino con il contributo del Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, del Ministero della Cultura, della Regione Marche, dei comuni di Ascoli Piceno, Ancona e San Severino Marche; organizzazione a cura di Artifex.