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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliRealizzati grazie alla sponsorizzazione del Rotary Club, si sono conclusi i restauri, costati circa 8mila euro, dell’orologio dell’Atlante che sorregge il mondo (XVIII secolo), attribuito alla bottega di Jacques Augustin Thuret e proveniente da Palazzo Reale (il museo con più orologi funzionanti esposti, dopo il Quirinale), e di una pendola da camino, conservata smontata nei depositi di Villa Pignatelli, musei diretti ad interim da Paola Ricciardi. L’intervento di restauro sul primo, che presentava un mediocre stato di conservazione e che verrà riposizionato a metà luglio nel Salone d’Ercole da cui proveniva, ha previsto lo smontaggio delle componenti, la pulitura chimica con solventi organici e con agenti chelanti selettivi, la stuccatura e l’integrazione cromatica delle lacune, il rimontaggio delle componenti e, infine, l’applicazione di una protezione volta a rallentare i processi di ossidazione.
La pendola da camino di Villa Pignatelli (bottega siciliana, terzo quarto del XVIII secolo), versava, invece, in un discreto stato di conservazione. Si è provveduto alla pulitura degli elementi in tartaruga, delle cornicette modanate e degli elementi in metallo, a disinfestare il legno, all’integrazione materica delle parti mancanti, mentre la parte più importante è stato il riassemblaggio dei diversi prospetti dell’orologio, a cui è seguita una verniciatura degli elementi metallici. Concluso anche il restauro, realizzato grazie alla sponsorizzazione (8mila euro) di Scognamiglio Musa srl, dell’orologio e del Planetario di Palazzo Reale, che ha previsto la revisione e manutenzione delle parti meccaniche e, dove necessario, la costruzione di quelle mancanti per ripristinarne il funzionamento.

La pendola da camino di VIlla Pignatelli dopo il restauro
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