Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Uno scorcio della Schola praeconum sul Palatino

© Simona Murrone, Parco archeologico del Colosseo

Image

Uno scorcio della Schola praeconum sul Palatino

© Simona Murrone, Parco archeologico del Colosseo

Roma: riaperta la Schola praeconum alle pendici del Palatino

Conclusi i restauri degli ambienti dipinti del Collegio degli araldi nella parte meridionale del colle

Guglielmo Gigliotti

Leggi i suoi articoli

Giovedì 30 gennaio sono stati presentati, dal Parco Archeologico del Colosseo, i restauri e l’apertura al pubblico (dal 3 febbraio) della Schola praeconum del Palatino. Un mosaico pavimentale a fondo bianco su cui si tagliano otto figure in nero, recanti un caduceo, un vessillo e un bastone, dell’inizio del III secolo d.C., ha portato gli archeologi, già da fine ’800, a ritenere il rudere ubicato nella parte meridionale del colle Palatino, quella che affaccia sul Circo Massimo, il Collegio degli araldi, ovvero dei banditori pubblici, «praecones» in latino.

Al muro dello stesso ambiente ipogeo, si ammira invece un fregio dipinto con figure maschili alte al vero, intente a reggere in mano un bastone e un serto di fiori, e a impartire ordini, in un contesto probabilmente tricliniare. Gli araldi ritratti nel pavimento, invece, sono presumibilmente quelli addetti a proclamare i nomi dei vincitori delle gare ippiche che si svolgevano nel prospiciente Circo Massimo. Il caduceo che recano è emblema del dio Mercurio, araldo degli dei.

I monumentali ambienti della Schola praeconum, sormontati, nelle parti residue, da una sequenza di tre grandi volte, recano tracce di una frequentazione avvenuta fino al VI secolo d.C. Una moderna rampa e un’illuminazione predisposta dalla ditta specializzata iGuzzini (che ha anche sponsorizzato in parte i lavori), permette ora il raggiungimento e la fruizione di questo ulteriore perla del già ricco colle Palatino.

Il tutto, grazie ai 500mila euro provenienti del Pnrr «Caput Mundi», in un intervento articolato che ha visto Federica Rinaldi quale responsabile unico e Aura Picchione nelle vesti di direttore dei lavori. L’intervento ha compreso la predisposizione alla fruizione dell’intera area, comprensiva anche dei resti di un cortile rettangolare circondato da un portico: un pilastro angolare e una colonna in marmo cipollino sono ancora visibili in situ, proprio di fronte all’ambiente mosaicato e dipinto.

 

 

Guglielmo Gigliotti, 31 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Si snoda in varie sedi di Roma, da Conciliazione 5 a Santo Spirito in Sassia, il nuovo appuntamento promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, presieduto dal cardinale José Tolentino de Mendonça

Il doppio omaggio romano all’artista americano svela un ciclo inedito realizzato nello studio di Alessandro Twombly nel 2019

Nel Casino dei Principi di Villa Torlonia, a Roma, sono esposte oltre 100 opere di due protagonisti della Scuola Romana, uniti dall’arte e dai sentimenti

Presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, grazie all’intervento di un mecenate che ha usufruito dell’ArtBonus

Roma: riaperta la Schola praeconum alle pendici del Palatino | Guglielmo Gigliotti

Roma: riaperta la Schola praeconum alle pendici del Palatino | Guglielmo Gigliotti