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Tazza aurea del XVI secolo a.C. Museo Nazionale Archeologico di Atene. © Hellenic Ministry of Culture and Sports / Badisches Landesmuseum / Foto-Gaul

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Tazza aurea del XVI secolo a.C. Museo Nazionale Archeologico di Atene. © Hellenic Ministry of Culture and Sports / Badisches Landesmuseum / Foto-Gaul

Scolpita nell’agata c’è un’importante scoperta

Nel Castello tedesco spade e corredi dalle terre di Agamennone

Francesca Petretto

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Al Badisches Landesmuseum,nel Castello di Karlsruhe, l’1 dicembre s’inaugura la mostra «Micene. Il mitico mondo di Agamennone». Nella cornice barocca dell’imponente museo (oltre mille metri quadrati), fino al 2 giugno sono esposti manufatti realizzati nelle varie città e fortezze ciclopiche, centri del potere in Peloponneso e Grecia centrale che tra il 1.600 e il 1.200 a.C. ca videro fiorire e tramontare la cultura micenea: Micene, Tirinto, Pilo, Atene e Tebe.

Sono più di 400 i prestiti da importanti musei ellenici, alcuni valicano per la prima volta i confini nazionali. Fra i reperti meno noti, i tesori ritrovati nella Tomba del Guerriero di Pilo o del Grifone (in tedesco Greifen-Grab o Grab des Greifen-Kriegers), nell’omonima città della Messenia nei dintorni del Palazzo di Nestore.

La tomba è datata 1.500 a.C. circa ed è stata scoperta il 18 maggio 2015 dalla coppia di archeologi americani dell’Università di Cincinnati: Sharon R. Stocker e Jack L. Davis. Il nome si deve a una placca d’avorio trovata accanto ai resti del corpo del defunto, adornata con un grifone. Nella stessa sepoltura è stata portata alla luce una varietà di oggetti, circa 1.400 fra coppe d’argento, gemme, pettini in avorio, una spada in bronzo con l’impugnatura crisoelefantina e altre armi; il che ha fatto pensare al corredo funebre di un nobile guerriero, morto probabilmente in battaglia.

E infatti nella scoperta più rilevante compiuta in situ su un gioiello in pietra d’agata finemente scolpita e cesellata larga 3,6 cm (di probabile provenienza minoica) è ritratto un combattimento fra tre guerrieri in perfetta iconografia omerica. Ciò suggerisce che si tratti della tomba di un capo locale minoico o di un capo miceneo fortemente influenzato dalla cultura cretese: una scoperta (la più importante  in Grecia negli ultimi 70 anni) che se confermata cambierebbe le coordinate storiche.

Tra gli altri reperti esposti anche la leggendaria Tomba circolare A (sepoltura n. 5) a sud della Porta dei Leoni di Micene, scavata da Heinrich Schliemann nel 1876 seguendo le descrizioni di Omero e Pausania. Per la ricchezza del corredo funebre i due archeologi credettero di aver trovato la tomba di Agamennone; provengono da qui le note maschere d’oro, rivestimenti in lastre e placche d’oro, anelli del potere (ancora in oro), diademi, mastodontiche spade in bronzo, vasellame e molto altro.

La mostra di Karlsruhe punta a coinvolgere il pubblico più giovane con ricostruzioni in scala e a grandezza naturale, simulazioni di vita quotidiana e animazioni in cui Heinrich Schliemann con i suoi colleghi connazionali Wilhelm Dörpfeld e Carl Blegen (archeologi esperti del periodo miceneo) racconta in prima persona le loro scoperte. Vi sono inoltre video-interviste con Joseph Maran, professore dell’Università di Heidelberg a capo del team scientifico per tutti gli scavi di età micenea nell’Ellade. L’esposizione è stata realizzata grazie a un accordo fra il Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Greca e il Ministero per la Scienza, la Ricerca e le Arti del Land Baden-Württemberg.

Tazza aurea del XVI secolo a.C. Museo Nazionale Archeologico di Atene. © Hellenic Ministry of Culture and Sports / Badisches Landesmuseum / Foto-Gaul

Francesca Petretto, 30 novembre 2018 | © Riproduzione riservata

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