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Antonio Aimi
Leggi i suoi articoliNei pressi di Mérida, la capitale dello Yucatán, è stata scoperta la città maya di Xiol (spirito/anima dell’uomo). Il sito è noto fin dal 1980 e la notizia vera e propria è l’avviso che la zona archeologica sarà aperta al pubblico entro la fine dell’anno con visite guidate gratuite.
I lavori, iniziati nel 2018, in parte si sono conclusi per portare alla luce e consolidare le strutture esistenti. L’area della città resa visitabile ha una superficie di oltre 20 ettari e presenta 12 grandi costruzioni, un’ampia piazza, numerosi basamenti, un cenote e diversi altari decorati con sculture.
Sono inoltre stati ritrovati resti di diverse case, di piccoli locali per la lavorazione dello stucco e di 15 sepolture con corredi funerari costituiti da vasi, collari, ornamenti, punte di ossidiana e utensili vari.
L’architettura di alcuni edifici del centro cerimoniale rinvia allo stile Puuc dell’Epiclassico, che si sviluppò nello Yucatán settentrionale tra l’800 e il 1000 d.C. Tuttavia, dato che sono emersi anche reperti del Medio e Tardo Preclassico (700 a.C.-300 d.C.) è evidente che la città è molto più antica.
Il recupero di Xiol è un buon esempio della tutela dei siti archeologici che si realizza in Messico ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Instituto Nacional de Antropología e Historia (Inah) e alcuni privati, proprietari di parte dei terreni su cui era stata costruita la città.

L’edificio principale della città di Xiol
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