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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliIn Turchia una squadra di archeologi ha recuperato un relitto di nave straordinariamente ben conservato, risalente a un periodo compreso tra il tardo Ellenismo e l’inizio dell’epoca romana, al largo della costa di Antalya, una delle destinazioni estive più celebri della «Riviera turca». Scoperto tra 33 e 46 metri di profondità vicino ad Adrasan, nel distretto di Kumluca, il relitto è considerato dagli esperti un ritrovamento notevole nell’ambito dell’archeologia subacquea, con il suo carico di piatti, ciotole e vassoi in ceramica rimasto praticamente intatto dopo 2mila anni.
L’imbarcazione trasportava un carico di centinaia di pezzi di ceramica sigillata orientale, un tipo di vasellame pregiato ampiamente prodotto nel Mediterraneo. I vasi sono decorati da circa 25 disegni distinti. Le ceramiche furono accuratamente rivestite di argilla cruda, come strato protettivo durante il trasporto, e vennero impilate l’una sull’altra. Questa antica consuetudine ne ha permesso l’ottima conservazione sotto strati di sabbia.
Mehmet Nuri Ersoy, ministro della Cultura e del Turismo della Turchia, che ha effettuato un’immersione speciale per ispezionare il relitto, ha dichiarato: «I piatti e le ciotole sono sopravvissuti con il loro colore e la loro struttura superficiale originali, offrendo informazioni preziose sulle tecniche di produzione e di confezionamento di 2mila anni fa». Ersoy ha descritto il relitto come «una scoperta di immenso valore non solo per la Turchia ma per il patrimonio culturale condiviso del mondo» e ha detto che i manufatti sono ora conservati con ogni cura presso il Laboratorio regionale di restauro e conservazione.
Per condividere adeguatamente con il mondo questa scoperta, la Turchia istituirà un museo dedicato all’archeologia subacquea del Mediterraneo nell’area di Kemer-Idyros, come già annunciato qualche tempo fa. Secondo il ministro Ersoy, questo museo rifletterà la visione lungimirante della sostenibilità culturale della Turchia. La fase di progettazione è stata completata e la costruzione inizierà questo mese. Inoltre, quest’estate il Museo Archeologico di Antalya rimarrà aperto fino alle 22. Una sezione del museo sarà dedicata all’archeologia subacquea, per migliorare il coinvolgimento e la guida dei visitatori.
In questo periodo, del resto, la Turchia vive una sorta di «vocazione» per l’archeologia subacquea. A partire da quest’anno, il Paese ha avviato quattro scavi con decreto presidenziale, tre scavi sottomarini condotti da musei e tre ulteriori missioni di ricerca, consolidando un approccio sistematico e sostenuto all’archeologia del mare. Il ministro Ersoy ha ancora dichiarato: «Solo nel tratto da Patara a Mersin sono già stati identificati oltre 400 relitti. I nostri archeologi stanno lavorando in queste aree con straordinaria disciplina e intensità. Queste scoperte non sono solo importanti dal punto di vista scientifico, ma rappresentano anche grandi opportunità per il turismo».
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