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Charlotte Burns
Leggi i suoi articoliIl 7 agosto, in una conferenza indirizzata agli azionisti, il nuovo direttore generale di Sotheby’s Tad Smith ha reso noti i dettagli di un secondo trimestre «piuttosto contrastato» per la casa d’aste.
I risultati sono stati inferiori al previsto. Gli utili netti di Sotheby’s si sono fermati a 67,6 milioni di dollari; i profitti lordi sono scesi del 7% a 262 milioni di dollari; e gli introiti complessivi sono diminuiti a 332 milioni di dollari, con una contrazione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Smith ha attribuito la perdita a diversi fattori, tra i quali il cambio di date delle aste contemporanee londinesi, che si sono tenute nel corso del terzo trimestre di quest’anno (anziché nel secondo come nel 2014). Tra gli altri fattori «gli effetti di una vendita annullata e i costi di una causa sull’autenticità di un’opera intentata da un cliente, entrambi relativi a beni venduti negli anni precedenti», ha dichiarato Smith.
La società ha anche subito i contraccolpi delle fluttuazioni dei tassi di cambio, che, secondo quanto ha dichiarato Patrick McClymont, direttore finanziario di Sotheby’s, hanno influito «per 11,3 milioni di dollari nel trimestre e per 18,2 milioni di dollari nel semestre sulle perdite complessive degli introiti da provvigioni all’asta».
A contribuire significativamente al calo dei profitti lordi, ha proseguito McClymont, è stata una perdita (di 15 milioni di dollari) relativa a un dipinto acquistato da Sotheby’s all’inizio dell’anno e venduto per una cifra «bassa» nel corso di un’asta del secondo trimestre. Il dipinto era stato acquistato come parte di una coppia, con l’altra opera venduta per un «profitto di compensazione» durante la stessa asta, ha spiegato McClymont. Dal momento però che il compratore della seconda opera deve ancora pagare, la società non può dichiarare un guadagno.
Sotheby’s non ha specificato quale fosse il dipinto che ha generato la perdita; il suo valore elevato fa però pensare che si tratti di uno dei lotti più importanti in offerta durante le vendite contemporanee di New York, la categoria più costosa per la casa d’aste. Sotheby’s aveva stipulato accordi finanziari su diverse opere importanti che non hanno raggiunto le aspettative di prevendita nelle vendite di maggio. Tra queste la tela astratta di Gerhard Richter del 1992, per la quale Sotheby’s aveva dichiarato un interesse di proprietà. Stimata attorno ai 40 milioni di dollari, l’opera è stata venduta per 28,3 milioni (le stime non comprendono i diritti; i prezzi finali sì).
Alla fine di giugno il portafoglio prestiti della società ha fatto registrare una forte crescita, 774 milioni di dollari, con un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In giugno Sotheby’s ha esteso le sue potenzialità di credito di 485 milioni di dollari a oltre 1 miliardo, e, a detta di Smith, il settore è «ben posizionato per ulteriori crescite».
Le vendite private sono cresciute del 32%, passando da 17 a 22 milioni di dollari, anche se le cifre si mantengono ancora ben al di sotto di quanto Sotheby’s auspicherebbe. «Ci stiamo impegnando molto per migliorare la nostra posizione nelle vendite private di lotti di valore superiore al milione di dollari, ha inoltre dichiarato Smith, perché sappiamo che la nostra quota in un mercato accessibile di vendite private che stimiamo valga dai 20 ai 25 miliardi di dollari è attualmente molto bassa».
Tra le altre aree che la società intende sviluppare figurano, ha annunciato Smith, «gioielli, automobili, cimeli da collezione, vini e, negli anni a venire, potenzialmente ancora ulteriori linee di business». Pur rimanendo concentrata sull’arte contemporanea d’alto livello, la casa d’aste mira a incrementare il giro d’affari nel medio mercato (che riguarda oggetti di prezzo compreso tra i 25mila e il milione di dollari). Smith vede questo settore come un portale per attrarre «persone che possono permettersi oggetti al di sopra del medio mercato, ma che sono alla ricerca di un punto di accesso».
Smith ha accennato a cambiamenti ancora maggiori nel 2016, tra i quali «idee più coraggiose» per incrementare il business al vertice dell’arte contemporanea e una nuova struttura di commissioni per i servizi ai clienti. Sotheby’s intende anche continuare il lavoro iniziato dall’ex direttore generale Alfred Taubman negli anni Ottanta per la completa transizione dell’azienda «da società business-to-business, a società di servizi per la clientela di alto livello».