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Lucio Fontana, Concetto Spaziale, est. €600,000-800,000

Sotheby’s

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Lucio Fontana, Concetto Spaziale, est. €600,000-800,000

Sotheby’s

Sotheby’s divampa in asta: un Fontana rosso guida la vendita di Milano

Il 26 novembre, l'arte moderna e contemporanea chiude la stagione della maison in Italia. Burri, de Chirico e Vedova i nomi forti a cui si affida per confermare le aspettative che il suo recente storico milanese promette

Davide Landoni

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L'una per l'altra sono una costante. Per lei Milano è una roccaforte, dove da oltre due anni i tassi di vendita rimangono costanti, se non in crescita, quando tutt'attorno il contesto non è dei più prosperi; per la città Sotheby's è una parte centrale di una proposta artistica, qui declinata al commerciale, che punta a espandere il proprio ruolo sulla scena internazionale. Ecco dunque che il connubio tra il capoluogo lombardo e la casa d'aste si rinnova il 26 novembre, con l'asta di arte moderna e contemporanea che chiuderà la stagione italiana della maison. La quale, per l'occasione, non cambia la strategia vincente già sperimentata in vendite di questo genere in Italia. 

La selezione - l’80% della quale mai presentata in asta prima d’ora - muove quindi dalle opere di alcuni tra i più importanti artisti italiani, tra cui Giorgio de Chirico, Alberto Burri, Fausto Melotti, Mario Schifano, Alighiero Boetti ed Enrico Castellani, per arrivare a nomi internazionali come Hans Hartung, Elizabeth Peyton (proveniente da una prestigiosa collezione italiana), Lisa Yuskavage, Sam Francis, Max Ernst, Marcel Broodthaers, Alain Jacquet, Christo e William Copley. L'obiettivo, per Sotheby's, è rimanere in linea con i 11,4 milioni di euro ottenuti nell'analogo appuntamento di maggio. Benchmark su cui la casa d'aste si mantiene dal 2023. Dunque, già cinque aste. Mica poco. Brillantezza italiana, sul mercato, che la maison quest'anno ha testato con successo anche nell'asta di «Fine Jewels and Watches» (6 milioni di euro, la più importante mai realizzata in Italia), e nella vendita di «Dipinti e arti decorative dal XVI al XX secolo» (5,3 milioni di euro, contro una stima di 2,6-3,6 milioni di euro). Per concludere in bellezza, Sotheby's si affida in primo luogo all'autore principe di ogni asta italiana, Lucio Fontana; le cui opere, se di qualità, difficilmente falliscono un'aggiudicazione.

Alberto Burri, Bianco C N 3, est. €250,000-350,000

Emilio Vedova, Senza Titolo, est. €180,000-250,000

Ecco emergere dal catalogo, dunque, tre opere seminali dell'artista. Due appartenenti alla celebre serie «Concetto Spaziale, Attese» (stima 600-800 mila euro) e un raro «Concetto Spaziale» in alluminio. Tra le tre, spicca il «Concetto Spaziale, Attese» rosso, proveniente da un'importante collezione privata. Il colore rosso occupa un posto privilegiato nell’opera di Fontana, simbolo di intensità sensuale e tensione spirituale. Non a caso, i cinque record d’asta italiani per Fontana sono stati raggiunti da opere della stessa serie. «I tagli precisi delle tele rossa e bianca, insieme alla superficie incisa dell’opera in metallo, esemplificano la maestria con cui Fontana trasforma il gesto in un linguaggio universale di materia, luce e pensiero», racconta Francesca Lumina, Head of Sale, Sotheby’s Italy. «Dalla purezza della pittura alla densità del metallo, il suo lavoro apre una nuova dimensione in cui l’arte trascende i propri limiti fisici per diventare esperienza dell’infinito».

L'uso di materiali (e pratiche) non convenzionali – dalla juta alla plastica, fino alla combustione – contraddistingue anche la pratica di Alberto Burri, figura chiave dell’arte astratta del Novecento, grazie proprio al suo approccio radicale alla superficie e alla materia. Lo troviamo in asta con «Bianco CN 3» (stima 250-350 mila euro), proveniente da una prestigiosa collezione giapponese e appartenente alla celebre serie dei «Bianchi», nella quale Burri esplora la forza espressiva della texture e della materia attraverso una tavolozza ridotta, allontanandosi dai «Sacchi» e dalle «Combustioni» per concentrarsi su superfici più sobrie e meditative. Riflessione che riverbera in «Archeologi» (stima 350-450 mila) di Giorgio de Chirico, dove troviamo due figure metafisiche, a metà tra manichini, statue e rovine architettoniche. Ispirato da una visita a una cattedrale gotica, De Chirico scrisse di essere rimasto colpito da «una strana e misteriosa impressione… le figure dei santi e degli apostoli seduti, con le gambe corte e coperte dalle pieghe delle vesti che formavano come una base». Epifania classicista che ritroviamo in questa e tante altre opere dell'artista, che del resto di sé diceva: «pictor classicus sum».

Elizabeth Peyton, Franz in Hamburg, est. €100,000-150,000

Lisa Yuskavage, Wee headshrinker, est. €40,000-60,000

Dall'antica sobrietà alle pennellate vigorose di Emilio Vedova, che con i spaziali frantumati e i forti contrasti evoca la grande tradizione pittorica di El Greco e Goya. Del resto, il pittore dipinge «Spagna n. 4», ora in asta da Sotheby's (stima 250-350 mila euro) durante un viaggio che compì in Spagna, nel 1959, con la moglie Annabianca. Il dipinto è solo uno dei lavori in cui Vedova traduce il paesaggio e lo spirito iberico in un linguaggio viscerale di gesto e luce, pervaso da tensione emotiva, urgenza morale e impegno civile. Suggestione derivata forse dalla concomitante dittatura di Franco, e dell'angoscia che opprimeva il popolo spagnolo. Presente poi n’altra opera dell’artista, «Senza titolo» (stima 180-250 mila euro), testimonianza della coerenza e della potenza che il suo linguaggio pittorico ha mantenuto negli anni successivi.

La proposta balza verso il contemporaneo con Elizabeth Peyton, di cui Sotheby's presenta «Franz in Hamburg», del 1995 (stima 100-150 mila euro). Celebre per i suoi ritratti in piccolo formato di celebrità, figure storiche, artisti e amici, colti in momenti lontani dai riflettori e intimi, in «Franz in Hamburg» Peyton ritrae l’artista tedesco Franz Ackermann nella città in cui studiò all’Accademia di Belle Arti. Invece di inserirlo nel suo contesto artistico, la pittrice sceglie di mostrarlo in un momento quotidiano, mentre passeggia per le strade di Amburgo, che diventano un'estensione del soggetto stesso. Chiudiamo, infine, con un debutto. «Wee Headshrinker» (1996, stima 40-60 mila euro) segna infatti la prima apparizione in asta in Italia di un’opera di Lisa Yuskavage. Voce rivoluzionaria nella pittura contemporanea, Yuskavage ha sviluppato una pratica che celebra e sovverte al tempo stesso le nozioni tradizionali di bellezza, femminilità e desiderio. In «Wee Headshrinker», una figura audace ed eccentrica emerge da una composizione dove realismo e astrazione, sacro e profano, armonia e dissonanza convivono in delicata tensione. 

La stessa che ci attendiamo vibrerà a Palazzo Serbelloni, a Milano, durante l'asta del 26 novembre. D'altra parte, i precedenti non assicurano un ulteriore successo. E poi, una quota di brivido è ciò che alimenta la scossa entusiasta che il martello scocca per decretare ogni grande aggiudicazione.

Davide Landoni, 13 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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