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Davide Landoni
Leggi i suoi articoliEra 8, sarebbe diventato 24; era solo un rookie, sarebbe diventato uno dei più grandi della storia del gioco. La leggenda di Kobe Bryant condensata in una maglia, la prima che indossò in NBA, nella sua stagione d'esordio, la 1996-97, quando ancora sul giallo dei Los Angeles Lakers era ricamato in viola il numero 8, e non il 24 con cui Bryant avrebbe giocato dal 2007 in poi, distribuendo in modo quasi equo, tra i due numeri, le due decadi in cui ha dominato l'NBA.
All'epoca in cui indossava la maglia che Sotheby's sta presentando in asta proprio in questi giorni, fino al 24 aprile 2025, Bryant era ancora lontano dall'essere il giocatore che dominava il parquet dal punto di vista tecnico, atletico e mentale. Anzi, indossata nel precampionato e durante la prima partita, la maglia rappresenta l'inizio del suo percorso. Un momento in cui il suo talento era ancora grezzo, le scelte e percentuali di tiro non eccelse. Ma al contempo si percepiva già la sua debordante personalità e una determinazione fuori dal comune.
A diciotto anni fa il suo ingresso nella NBA, selezionato con la scelta numero 13 al draft dagli Charlotte Hornets, ma velocemente girato ai Los Angeles Lakers. Deve scegliere che numero indossare, e opta per una sorta di continuità: «Giocavo in un torneo all’High School, eravamo 220 persone, quindi avevamo numeri molto alti. Il mio numero era il 143. Fu la settimana in cui giocai il mio miglior basket contro giocatori di alto livello. Quindi, una volta arrivato in NBA, ho sommato le cifre ed è venuto fuori il mio numero».
Se alla fine le statistiche non furono incredibili, 7,6 punti, 1,9 rimbalzi e 1,3 assist a partita, non mancarono però momenti elettrizzanti, preludi all'impatto devastante che Kobe avrebbe avuto negli anni successivi. Per esempio, durante l'NBA All-Star Weekend del 1997, Bryant, il giocatore più giovane ad aver mai partecipato, vinse lo Slam Dunk Contest mostrando al mondo le sue eccezionali qualità da schiacciatore. Successi, ma anche fallimenti istruttivi. Durante le semifinali di Western Conference, contro gli Utah Jazz, Bryant si assunse molte responsabilità in un decisivo finale di partita punto a punto. Sui quattro tiri tentati, nessuno raggiunse nemmeno il ferro. Un'esperienza demoralizzante, che Kobe riuscì a trasformare in motivazione: per allenarsi ancora di più, per non ripetere gli stessi errori, per migliorarsi costantemente.
L'inizio di una lunga storia, che a sua volta è essa stessa una storia, racchiusa in una maglia che vuole ritagliarsi il suo posto anche nella leggenda dei memorabilia sportivi. Al momento, l'offerta corrente sul sito della maison è di 5,7 milioni di dollari. Un risultato, che se anche non dovesse ulteriormente salire, proietterebbe il cimelio nella top ten dei più preziosi di sempre (contemplando già i diritti d'asta). Guarda caso, insinuando proprio un'altra maglia di Kobe Bryant, con il 24 sul petto, venduta per 5,8 milioni di dollari da Sotheby's nel 2023.
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