Davide Landoni
Leggi i suoi articoliUna delle più grandi e preziose collezioni Old Masters mai apparse sul mercato si prepara a passare in asta da Sotheby’s, a maggio, a New York. Nature morte olandesi e spagnole, ritratti inglesi, vedute italiane. Capolavori realizzati da alcuni dei maggiori artisti dei secoli dal XVI al XIX, che Sotheby’s presenta con una stima complessiva che muove dagli 80 ai 120 milioni di dollari. Ovvero, stando alle previsioni, un potenziale record assoluto per il genere. Nel sopito ma mai spento mercato dei maestri antichi si prepara così a fare irruzione la collezione di Jordan e Thomas Saunders III, 56 dipinti esposti nei più importanti musei del mondo, e ora all’incanto con stime che potrebbero riscrivere i record per tanti degli artisti che le hanno realizzate. Appuntamento che si posiziona tra i più rilevanti e attesi del 2025, e che pone idealmente fine a una vicenda iniziata una mattina del gennaio 1998, quando Thomas A. Saunders III - broker finanziario e storico partner di Morgan Stanley - visitò un’esposizione di Sotheby’s in compagnia del presidente del tempo, George Wachter, e della moglie Jordan. Quest’ultima ricorda tutt’oggi quel momento: «Riesco ancora a sentire la sensazione di formicolio. Eccola lì: la Veduta dell’Isola della Giudecca, un dipinto di Francesco Guardi. Era un piccolo gioiello e per tutto il pomeriggio sono tornata a visitarlo...». La sera, giunto in asta il momento dell’opera, i Saunders se la aggiudicarono, dando il via alla collezione che oggi si appresta a tornare sullo stesso rostro di vendita dove tutto è iniziato. «Veduta di Punta della Dogana e Santa Maria della Salute», proposta in coppia con «Veduta dell’Isola di San Giorgio Maggiore», sempre di Guardi, è sulla carta il top lot dell’evento, con una stima di 10-15 milioni di dollari. Cieli chiari e ampi che si specchiano nel Canal Grande, le barche e la città che galleggiano in un tempo sospeso. Tra gli highlight anche un altro paesaggio, «Vista della città di Olinda con le rovine della chiesa dei Gesuiti, il fiume Bibaribe in lontananza» di Frans Post. I Saunders acquistarono il dipinto, nonostante fosse molto rovinato e d’attribuzione incerta, sotto consiglio di Wachter, divenuto fidato advisor della coppia, che ne aveva intravisto il potenziale. Restaurata, l'opera rivelò tutto il suo valore. Oggi è uno dei rari dipinti di Post a comparire sul mercato, oltre che il più prezioso a capitare in asta negli ultimi trent'anni. La stima di 6-8 milioni di dollari è la più alta mai posta su un suo lavoro, il cui record in asta non viene aggiornato dal ’97 (4,5 milioni di dollari). Discorso analogo per «Natura morta di rose, tulipani, gigli, papaveri, un girasole, un iris, un caprifoglio e altri fiori in un vaso di vetro con due uccelli, una cavalletta e una lumaca», tela che Jan Davidsz. De Heem dipinse attorno al 1674, verso la fine della sua carriera. Un capolavoro tardo che racchiude possibili letture politiche e religiose, da contestualizzare nel clima bellicoso del tempo che vedeva le Fiandre contese tra Francia e Spagna. La valutazione di 8-12 milioni di dollari lo proietta in cima alla classifica d'asta del pittore, ora guidata da un dipinto venduto nel 2020 per 7,7 milioni di dollari.
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Luis Meléndez, «Still Life with a Cauliflower, a Basket with Eggs, Leeks, and Fish, and Assorted Kitchen Utensils». Cortesia di Sotheby’s
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Jan Davidsz. de Heem, «Still Life of Roses, Tulips, Lilies, Poppies, a Sunflower, an Iris, Honeysuckle and Other Flowers in a Glass Vase with Two Birds, a Grasshopper and a Snail». Cortesia di Sotheby’s
Sulla via del record anche «Natura morta con cavolfiore, cesto di pesce, uova e porri e utensili da cucina». La stima di 5-8 milioni di dollari è la più alta mai posta su un'opera dello spagnolo Luis Meléndez. Considerato uno dei migliori autori di nature morte del suo secolo, è l'unico caso questo in cui scelse di inserire un cavolfiore in una sua composizione. Posto al centro, attorno a lui posiziona una serie di oggetti d'uso quotidiano, come un cesto in vimini e una ciotola di rame. La presenza di un ortaggio così raro per il tempo allude ai legami dell'artista con la famiglia reale spagnola, la sola a potersi permettere di coltivarlo nel giardino del Palazzo Reale di Aranjuez. Dal cavolfiore alle fragoline di bosco, delizia di stagione che nel ’600 si conservava per le grandi occasioni. Profumo d'eccezione che non a caso proviene da «Fragole selvatiche in una ciotola Kraak Wan-Li» (stima 2-3 milioni di dollari), uno dei soli 100 dipinti che Adrien Coorte realizzò negli appena 24 anni di carriera. I frutti sono qui posti in una ciotola cinese, decorata con motivi che esaltano la vitalità, in linea con la simbologia ovidiana legata alle fragoline. La ritrattistica inglese dell'Ottocento si ritaglia il suo posto preminente in catalogo con «Ritratto di Miss Julia Peel» di Sir Thomas Lawrence. Non bastò essere uno degli artisti più importanti dell'epoca per evitare a Lawrence veementi discussioni con il Primo Ministro dell'epoca Robert Peel, che dimostrò una certa ingerenza nelle scelte rappresentative legate alla sua primogenita di cinque anni. Quale razza di cane inserire? Su quali dettagli concentrare l'attenzione? Lo stile impiegato era sofisticato o approssimativo? Questioni forse non concordate a fondo, dal momento che Peel ebbe da ridire sul lavoro finale. Nonostante tutto, il ritratto fu considerato un capolavoro dalla Royal Academy e anche oggi Sotheby’s lo valuta benissimo, 6-8 milioni di dollari. Il record di 4 milioni, che resiste dal 2006, è nel mirino. National Gallery, Rijksmuseum e Gemäldegalerie gli ultimi musei ad aver portato in mostra «Un ragazzo che suona il violino; una ragazza che canta» (stima 6-8 milioni di dollari), coppia di dipinti di Frans Hals. Il formato romboidale suggerisce che le opere fossero destinate a decorare un mobile porta strumenti musicali, tema che del resto ritorna come soggetto dei lavori. Chiudiamo le segnalazioni entrando nell'ambiente finemente illuminato di «Uomo che scrive nello studio di un artista» (stima 5-7 milioni di dollari) di Gerrit Dou. L’allievo più brillante di Rembrandt ritrae un momento di vita quotidiana avvolgendo l'uomo con una serie di oggetti simbolici - un violino, un globo, una Bibbia e una candela spenta - che fanno riferimento ai piaceri della vita e alla sua evanescenza. Inevitabilità che i Saunders hanno provato a contrastare affidando all'arte la loro memoria. E se probabilmente non basterà loro per essere ricordati per l'eternità, di certo è più che sufficiente per legare il nome di famiglia a uno degli eventi cruciali dell’intero 2025 artistico.
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