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La medaglia in argento di Pio VII (lotto 1177), datata 1807, raffigurante i lavori di restauro del Colosseo, opera dell’incisore Mercandetti

©Cambi Casa d’Aste

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La medaglia in argento di Pio VII (lotto 1177), datata 1807, raffigurante i lavori di restauro del Colosseo, opera dell’incisore Mercandetti

©Cambi Casa d’Aste

Successo oltre le attese per l’asta Cambi–Crippa: aggiudicazioni per oltre 1,1 milioni

Venduto il 91% dei lotti con una crescita media del 185%: brillano le medaglie papali e le monete antiche, mentre è già in preparazione una nuova selezione per la prossima asta numismatica

Margherita Panaciciu

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Si è conclusa con risultati sopra le aspettative l’asta congiunta organizzata da Cambi Casa d’Aste e Crippa Numismatica, tenutasi dal 28 al 30 maggio presso la sede milanese di via San Marco. L’evento ha raccolto l’interesse di collezionisti e operatori del settore, totalizzando 1.131.300 euro di aggiudicazioni, con un 91% di lotti venduti e una crescita media del 185% rispetto alle stime iniziali. Per la prima volta, l’asta ha incluso un intero catalogo dedicato alle medaglie italiane e straniere, con particolare attenzione alle papali. Una sezione che ha ottenuto risultati significativi: il 90% dei lotti è stato venduto, con un incremento medio del 201% rispetto alle valutazioni pre-asta. Tra i lotti più performanti figura la medaglia in argento di Pio VII del 1807 (lotto 1177), opera dell’incisore Mercandetti e raffigurante il restauro del Colosseo. Stimata 2.500 euro, è stata venduta a 16.250 euro. Buoni risultati anche per la medaglia di Pio VI (1781) dedicata al Reclusorio Pio Pontificio di Foligno, passata da 300-400 a 2.750 euro, e per quella di Clemente XII (1736) sulla Fontana di Trevi, aggiudicata per 2.375 euro. Le medaglie di Innocenzo XI, in particolare quelle dedicate agli eventi militari contro l’Impero Ottomano, hanno attirato offerte superiori alle stime: quella del 1689 (lotto 985) è passata da una base di 500-700 a 3.875 euro, mentre l’esemplare del 1687 sulla liberazione di Buda ha raggiunto i 3mila euro.
Tra i pezzi più antichi, da segnalare la medaglia del 1598 di Clemente VIII, incisa da Giorgio Rancetti, venduta a 4.625 euro contro una stima di 1.500-2.500.

 

1/4 Thaler di Sigismund III Vasa (lotto 699), coniato a Danzica nel 1609, venduto per 2.375 euro a fronte di una stima di 350-450 euro. ©Cambi Casa d’Aste

Riscontri positivi anche per la sezione numismatica. Il ¼ Thaler di Sigismund III Vasa del 1609 (lotto 699), stimato 350-450 euro, è stato venduto per 2.375 euro. Lo zecchino di Marc’Antonio Trevisan, doge di Venezia, è salito a 3.500 euro, mentre il fiorino di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, ha raggiunto 4.500 euro. Infine, tra i risultati di rilievo figura il denario di Giulio Cesare (44 a.C., lotto 90), venduto per 9.375 euro, partendo da una stima di 3mila-3.500 euro. Il settore delle monete antiche, pur con vincoli di vendita, ha confermato un buon livello di partecipazione. Secondo quanto comunicato dagli organizzatori, è già in preparazione una nuova selezione di medaglie per la prossima asta numismatica, a conferma di un interesse crescente verso questo segmento, tradizionalmente più di nicchia rispetto alle monete, ma oggi in netta espansione.

Margherita Panaciciu, 09 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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