Nella società odierna, il concetto di «divorare» ha assunto significati che vanno oltre l’atto fisico di consumare cibo. Divorare è piuttosto un’immagine che riflette l’essenza del consumismo smodato, dell’avidità materiale e dell’accumulo senza limiti. Viviamo immersi in una cultura dove tutto sembra destinato a essere posseduto, consumato velocemente, poi sostituito, e in cui l’essere umano, vittima di una macchina che si alimenta di pubblicità, cultura dell’immagine e obsolescenza pianificata, è spinto a desiderare sempre di più, ignorando le conseguenze che questo meccanismo malsano provoca, come inquinamento ambientale, sovrabbondanza di merci e sfruttamento intensivo di risorse naturali: minacce concrete per il pianeta e le generazioni future.
Proprio su queste riflessioni critiche si focalizza la 14ma edizione di ArtDate, il festival di arte contemporanea organizzato dall’associazione The Blank in collaborazione con il Comune di Bergamo e con il sostegno della Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Camera Commercio, in corso dal 14 al 17 novembre. Come affermano gli organizzatori, infatti, «siamo inconsapevolmente ammalati di bulimia da consumo», e dunque, alla luce di queste considerazioni, quale potrebbe essere il ruolo da attribuire all’arte? La ricca rassegna affronta questi interrogativi ponendo al centro il linguaggio artistico come strumento di consapevolezza critica e riflessione.
Anticipato da due conferenze online il 13 novembre con Gianluca Felicetti (Lav) e il filosofo Claudio Kulesko, intervistati da Claudia Santeroni, ArtDate s’inaugura il 14 novembre con la collettiva «Testimoni Oculari» nel Palazzo della Ragione (fino al 12 gennaio 2025) e il solo show «Corpi Caduti» di Janis Rafa all’Ex Ateneo. Il 15 novembre si aprono le mostre «Digeriti Mai» da Luogo_e e «Il sonno della ragione genera mostri» da Marelia-Servizi per l’arte, mentre il pomeriggio di sabato 16 novembre è dedicato all’apertura di diversi spazi espositivi e gallerie. Tra gli eventi che rendono ibrida la natura del festival: l’installazione sonora «Audio Spam», la performance «All you can’t eat» di Steve Piccolo, laboratori didattici e la proiezione «I am not a legend» di Andrea Mastrovito. Domenica 17 novembre si chiude con conferenze, open studio, e la sonorizzazione dal vivo di «L’uomo meccanico» di André Deed al Monastero del Carmine. Nell’ambiente suggestivo della Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione la mostra «Testimoni Oculari», a cura di Stefano Raimondi, invita a riflettere sulla percezione e le trasformazioni del nostro presente attraverso le opere di artisti come Berlinde De Bruyckere, Julian Charrière, Isabelle Cornaro, Ibrahim Mahama, Jacopo Mazzonelli, Georgina Starr e Nari Ward che esplorano temi quali il potere, l’identità, il consumismo e l’ecologia. Attraverso materiali riabilitati e oggetti comuni, ogni opera svela significati nascosti e connessioni sociali, offrendo una visione critica delle trasformazioni globali e locali. Il visitatore è coinvolto come «testimone oculare», chiamato a esplorare e interrogarsi sul mondo che lo circonda.