Anna Saba Didonato
Leggi i suoi articoliMentre sfuma definitivamente la possibilità che il Bac (Bari Arte Contemporanea) possa trovare compimento, prende quota il progetto del Polo delle arti contemporanee, anch’esso articolato nelle tre location già individuate: sala Murat (destinata alle esposizioni), teatro Margherita (spazio espositivo e location per spettacoli di teatro, danza, musica) ed ex mercato del pesce (a piano terra, mercato di prodotti enogastronomici territoriali; al primo piano, spazi espositivi e atelier per residenze artistiche e laboratori didattici, un bookshop e un roof garden). Non più uno spazio destinato specificamente alle arti visive e alla realizzazione di un museo di arte contemporanea della città di Bari, come da tempo si auspicava per il capoluogo pugliese, ma un progetto eclettico in cui l’arte rappresenta solo una componente nell’ambito di varie manifestazioni comprendenti anche «arti sceniche», spettacoli dal vivo di musica rock, pop, dj set oltre a esposizioni esclusivamente temporanee, non essendoci risorse per una collezione permanente. Sono 10 i milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per riqualificare il teatro e l’ex mercato del pesce (5 milioni per ciascuno dei due immobili) a valere sui fondi di coesione e sviluppo (Apq-Accordo di programma quadro per i beni culturali) provenienti dalla stipula del Patto per Bari. Il progetto di riqualificazione sarà messo a punto dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia. «L’accordo con il Mibact prevede che entro giugno vengano chiusi i progetti definitivi e messi a gara, spiega l’assessore alle Culture e al Turismo Silvio Maselli. Un bando consentirà di individuare, entro la fine dell’anno, un soggetto privato cui affidare la gestione degli immobili. Comune e Regione metteranno a disposizione la copertura dei costi fissi e un piccolo costo di startup. La sala Murat potrà essere utilizzata già a partire da luglio». A occuparsene sarà Massimo Torrigiani, 49 anni, editore e curatore barese di nascita (vive a Milano), coordinatore del Comitato scientifico del Pac di Milano. Nominato direttore del Polo direttamente dal Comune (con contratto triennale), oltre a occuparsi della progettazione delle arti visive (due mostre annuali e progetti trasversali), contribuirà a definire l’impostazione generale del Polo e le linee guida utili per la progettazione architettonica e di uso degli spazi.
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