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Tra i vincitori dei MacArthur Fellows 2025 anche un’archeologa e sei artisti

Sono stati annunciati ieri, 8 ottobre, i 22 vincitori delle borse di studio che l’americana MacArthur Foundation assegna dal 1981 a intellettuali e creativi

Alessia De Michelis

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La John D. e Catherine T. MacArthur Foundation ha annunciato ieri, 8 ottobre, i vincitori delle 22 borse di studio MacArthur Fellowships 2025, assegnate dal 1981 e da tempo considerate uno dei premi più prestigiosi degli Stati Uniti per intellettuali e artisti: «I destinatari possono essere scrittori, scienziati, artisti, scienziati sociali, umanisti, insegnanti, imprenditori o persone di altri settori, con o senza affiliazioni istituzionali», specifica la Fondazione. I tre criteri per la selezione sono: creatività eccezionale; promessa di importanti progressi futuri sulla base di un track record di risultati significativi; e la possibilità di impiegare il denaro per facilitare il lavoro creativo.

Ciascun «Genius grant» prevede un compenso di 800mila dollari, erogati in rate trimestrali nell’arco di cinque anni senza alcuna restrizione su come i vincitori possano spenderli: ad esempio, per migliorare le loro competenze, intraprendere nuovi lavori o, se lo desiderano, cambiare campo o modificare la direzione della loro carriera.

«I MacArthur Fellows 2025 ampliano i confini della conoscenza, dell’arte e della comprensione umana. Concentrano la nostra attenzione sui mondi microbici e sulle stelle lontane, sulla vitalità delle comunità e sulle tradizioni senza tempo, sulla musica sacra e improvvisata e sulle storie condivise del nostro tempo sulla Terra. Con virtuosismo, perseveranza e coraggio, tracciano nuovi percorsi verso un futuro collaborativo, creativo e fiorente», ha dichiarato Kristen Mack, vicepresidente per le comunicazioni, i MacArthur Fellows e le partnership.

Tra i borsisti 2025 che ricoprono una posizione accademica: Kristina Douglass, archeologa e professoressa associata di Climatologia alla Columbia University’s Climate School, la cui ricerca esplora la coevoluzione dinamica di persone, terra e paesaggi marini.

Tra gli artisti visivi e fotografi: Matt Black, fotografo californiano; Garrett Bradley, artista e regista che fonde cinema documentario, narrativo e sperimentale per esplorare questioni di giustizia, memoria pubblica e visibilità culturale; Jeremy Frey, artista che bilancia tradizione e innovazione in opere tessili tecnicamente precise e visivamente straordinarie; Tonika Lewis Johnson, fotografa e artista impegnata nella giustizia sociale, che utilizza la fotografia, le mappe e la narrazione multimediale per rivelare le grandi disparità nelle condizioni di vita, nelle infrastrutture e negli investimenti nei quartieri di Chicago; Tuan Andrew Nguyen, artista multidisciplinare vietnamita-americano, i cui film e sculture esplorano il modo in cui le comunità affrontano i traumi della guerra e dello sfollamento, in luoghi che vanno dal suo Vietnam natale alle Filippine, al Senegal, alla Papua Nuova Guinea e agli Stati Uniti; e Gala Porras-Kim, artista che utilizza il disegno, la scultura e l’installazione per esaminare il modo in cui i musei e altre istituzioni definiscono e attribuiscono significato all’arte e ad altri oggetti.

Alessia De Michelis, 09 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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