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Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliA Palazzo Balbi (Ve) il primo ottobre è stato presentato «Colline ad Arte», il nuovo Premio d’arte delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene-Patrimonio dell’Umanità Unesco. Promosso dall’Associazione per il Patrimonio delle Colline Unesco, ideato da Sabrina Donadel e cocurato con Valeria Szabó Facchin, il progetto unisce arte contemporanea, paesaggio e sostenibilità, con l’obiettivo di costruire una collezione permanente a cielo aperto.
Il format prevede tre edizioni consecutive, destinate a rinnovarsi ciclicamente: ogni anno dieci artisti internazionali saranno invitati a presentare opere inedite, e un’installazione site specific sarà premiata e collocata in uno dei comuni del luogo. Per l’edizione inaugurale sono stati selezionati autori già presenti in istituzioni come la Tate di Londra, il MoMA di New York e la Fondation Louis Vuitton di Parigi: Jakob Kudsk Steensen, Burcu Yağcıoğlu, Camilla Alberti, Gian Maria Tosatti, Himali Singh Soin, Lucía Pizzani, Nadia Kaabi-Linke, Osman Yousefzada, Shezad Dawood e Sumayya Vally.
Il Premio gode di una giuria di profilo internazionale che comprende, tra gli altri, Aaron Cezar (Delfina Foundation, Londra), Lorenzo Giusti (GAMeC, Bergamo) e Manuela Lucà-Dazio (Pritzker Architecture Prize). Una composizione che conferisce al progetto una proiezione globale, capace di intrecciare memoria e visione contemporanea.
«La prima edizione del Premio “Colline ad Arte”, interviene l’assessore alla Cultura e al Territorio della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari, rappresenta un’iniziativa culturale che unisce in modo originale e innovativo arte contemporanea, paesaggio e sostenibilità. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, si confermano non solo luogo di eccellenza produttiva e naturale, ma anche laboratorio di arte, creatività e di dialogo internazionale. Con “Colline ad Arte” il Veneto compie un ulteriore passo nella direzione di una cultura viva e condivisa, capace di raccontare la nostra storia e la nostra bellezza, ma anche di innovare e dialogare con il futuro. Grazie a questo progetto verrà realizzata progressivamente, edizione dopo edizione, una collezione d’arte a cielo aperto con opere di artisti di fama internazionale, capace di valorizzare i diversi Comuni del sito Unesco e di lasciare un’eredità permanente alle comunità locali».
Per Marina Montedoro, presidente dell’Associazione, il Premio rappresenta un ulteriore passo nel percorso di internazionalizzazione del territorio: «Non solo un patrimonio da custodire, ma una piattaforma culturale viva e proiettata al futuro».
Frutto di un’intuizione nata come «atto d’amore» per il territorio, come l’ha definito Donadel, il Premio ambisce a consolidare un legame tra arte e paesaggio, offrendo al tempo stesso un’eredità culturale permanente alle comunità locali.
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