Uno still del film «Buenavista», 2025, di Troika

© Troika

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Uno still del film «Buenavista», 2025, di Troika

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Troika esplora i confini tra intelligenza artificiale, natura e società

La Schirn Kunsthalle accoglie l’approccio multidisciplinare del collettivo attivo a Londra che indaga le intersezioni tra la realtà e il digitale

In un’epoca ricca di riflessioni sull’inesorabile crescita e trasformazione digitale, il collettivo Troika esplora i diversi tipi di intelligenza (vegetale, animale, umana e artificiale) e l’effetto che svolgono sulla nostra percezione del mondo. Per inaugurare il prossimo restauro del Römer, edificio storico della Schirn Kunsthalle di Francoforte, il museo di arte moderna e contemporanea accoglie «Buenavista», mostra personale e interattiva del collettivo francotedesco. Dal 7 marzo al 21 aprile, è possibile confrontarsi con i confini tra intelligenza artificiale, natura e società e le dinamiche che ne emergono in un mondo sempre più ibrido e tecnologicamente avanzato.

Fondato nel 2003, il collettivo Troika è composto da Eva Rucki, Conny Freyer (Germania, 1976) e Sebastien Noel (Francia, 1977). I tre artisti, basati a Londra, sono noti per il loro approccio multidisciplinare che unisce arte, scienza e tecnologia per esplorare le frontiere tra natura e artificiale. Le loro opere, che si tratti di dipinti, installazioni, algoritmi o macchinari vari, contemplano le intersezioni tra la realtà e il digitale e il modo in cui tali intersezioni trasformano la nostra comprensione e il nostro rapporto con la natura e la società. Il loro approccio collaborativo si basa su un’approfondita ricerca scientifica nei campi della filosofia naturale e della storia della tecnologia e spesso articola domande complesse e fondamentali sull’intelligenza artificiale, sui dati algoritmici, sulle forme di vita alternative e sui sistemi di rappresentazione virtuali e fisici. 

La mostra «Buenavista» è stata realizzata con la collaborazione della curatrice Dehlia Hannah, filosofa della natura e docente di estetica ambientale all’Università di Copenaghen, con cui Troika aveva già collaborato nel 2024 per la mostra «Pink Noise» alla Fondazione Langen di Neuss, con l’aiuto di Katharina Dohm e con il supporto della Schirn Zeitgenossen, della Aventis Foundation e della Stiftung Stark für Gegenwartskunst. Le opere di Troika sono regolarmente presentate in musei e spazi di esposizione di tutto il mondo e fanno parte delle collezioni del Centre Pompidou, dell’M+ di Hong Kong, del MoMA di New York, dell’Art Institute di Chicago, del Victoria & Albert Museum di Londra, della Jumex Collection di Mexico City e dell’Eretz Israel Museum di Tel Aviv. Il gruppo ha realizzato tre site specific installazioni per il Padiglione britannico alla World Exhibition 2010 di Shanghai.

Una veduta dell’installazione «Anima Atman», 2024, di Troika, Langen Foundation, Neuss © Troika

Chiara Caterina Ortelli, 28 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

Troika esplora i confini tra intelligenza artificiale, natura e società | Chiara Caterina Ortelli

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