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Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliNell’ambito di una digitalizzazione delle collezioni, il Belvedere di Vienna porta avanti un progetto di banche dati relative a artisti iconici della storia austriaca e ben rappresentati nelle raccolte del museo, pubblicandone i cataloghi ragionati, sia online con libero accesso, sia a stampa. Le opere possono essere ricercate in base a diversi filtri e le schede online possono essere stampate, sia singolarmente sia come pdf completo di ciascun catalogo: «In quanto istituzione scientifica ci sentiamo in dovere di portare avanti una ricerca di base da mettere a disposizione degli interessati anche online, e di fornire un contributo significativo alla storia dell’arte austriaca» ha rimarcato Stella Rollig, direttrice del Belvedere.
Ad oggi, con il sostegno della casa d’aste Dorotheum e di sponsor privati, ne sono stati pubblicati otto, e la direzione del museo intende continuare a sviluppare il progetto con ulteriori rilasci e pubblicazioni. Già disponibili sono fra l’altro quelli di Franz Xaver Messerschmidt, Hans Makart, Tina Blau, Koloman Moser e Carl Moll, ma anche di un fondamentale artista Biedermeier come Josef Danhauser, cui ora si è aggiunto Friedrich von Amerling. Considerato uno dei massimi pittori del periodo Biedermeier austriaco e uno dei migliori ritrattisti europei del suo tempo, Amerling visse tra il 1803 e il 1887 e la sua produzione pittorica si presenta come una sorta di «who is who» della capitale dell’Impero asburgico. Non solo membri della corte e dell’alta nobiltà, dagli imperatori Francesco I e Francesco Giuseppe I, all’arciduca Rodolfo, a membri della famiglia Liechtenstein, amavano farsi ritrarre da lui, ma anche esponenti della borghesia in ascesa e colleghi artisti. Aspetti meno conosciuti della sua attività sono invece i numerosi autoritratti, talvolta frutto di vere e proprie messe in scena, e la sua eclettica passione per il collezionismo.

Friedrich von Amerling, «Il pittore Francesco Hayez», 1836

Friedrich von Amerling, «La giovane orientale», 1838, Ohio, Cleveland Museum of Art
«L’idea di un catalogo ragionato aggiornato risale alla mostra che il Belvedere organizzò su Friedrich von Amerling nel 2003», spiega Sabine Grabner, cocuratrice del progetto assieme a Stella Rollig e Luisa Ziaja. L’iniziativa, che illustra 1.012 dipinti, si è avvalsa in primis del catalogo ragionato approntato da Günther Probszt nel 1927: «Sappiamo che lui lavorò in modo affidabile, prosegue Grabner. Di particolare aiuto sono state le sue descrizioni dei dipinti che aveva potuto vedere personalmente, perché ci hanno consentito di identificare come opere di Amerling anche quadri senza segnatura. Probst aveva potuto basarsi sugli elenchi delle opere contenuti nel lascito di Amerling, di cui oggi noi non disponiamo, ma questo ci ha permesso di sapere quali dipinti siano effettivamente esistiti e sono possibilmente ancora conservati in luoghi sconosciuti».
Le ricerche svolte, e sfociate anche in una serie di saggi sulla vita e l’evoluzione artistica di Amerling, hanno consentito effettivamente di inserire fra l’altro nel catalogo le immagini dei ritratti delle contesse Bertha e Auguste von und zu Daun, nonché di Charlotte Cheyle Karoline Zdekauer, quest’ultimo localizzato in una collezione in Nuova Zelanda, e sono stati riscoperti inoltre il ritratto di Stefan Stratimirovic, individuato in Serbia, e quello del botanico C.F. von Martins, di cui sono altrimenti disponibili pochi ritratti.
Friedrich von Amerling, Catalogue Raisonnée
a cura di Sabine Grabner, con saggi di Martin Böhm, Udo Felbinger, Sabine Grabner, Katharina Lovecky e Stella Rollig, 367 pp. ill., catalogo n. 13 della collana di cataloghi ragionati del Belvedere, De Gruyter GmbH, Vienna 2025, € 45

La copertina del volume
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