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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliFirenze. «La città di Ercole, mitologia e politica» (fino al 31 gennaio) è la mostra dei «Mai visti» 2015, con la quale il nuovo direttore Eike Schmidt ha voluto non interrompere la tradizione delle mostre natalizie con opere provenienti dai depositi del museo intorno a un tema scelto: una corsa contro il tempo che ha visto il curatore Wolfger Buist affiancato e sostenuto dal lavoro di Francesca de Luca, Fabrizio Paolucci e Daniela Parenti.
Il risultato è una selezione molto raffinata ed eloquente di opere anche importanti, dalla statuaria antica (con pezzi provenienti anche dai depositi di Villa Corsini), fino al Settecento, che ci rivelano le diverse iconografie di Ercole, figura peraltro ben legata alla storia politica di Firenze. Eroe della forza e della virtù, bonificatore della terra da mostri assassini, come nei bellissimi tondi bronzi di Pier Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico, Ercole è infatti caro alla Repubblica fiorentina, ma viene poi assunto da Cosimo de' Medici come degno rappresentante delle virtù del principe (in mostra la sua effigie è nel sigillo del duca). Un significato politico che si andrà «diluendo» con Francesco I, quando la figura di Ercole sarà soprattutto spunto per raffigurazioni raffinate, difensore delle muse e dalle muse coronato, come nei dipinti di Jacopo Zucchi o di Alessandro Allori.
E se la forza di Ercole è celebrata dal possente nudo di Guido Reni al centro della sala, altre opere evocano i multiformi aspetti della personalità dell’eroe, al bivio tra il vizio e la virtù come nei dipinti di Beccafumi o di Veronese, oppure grande oratore che trascina le genti con le sue catene d’ambra e d’oro che fuoriscono dalla sua bocca, come nel frontespizio del testo di Auro Gellio inciso da Holbein, o ancora nella sua veste di uomo sensibile, schiavo d’amore per Onfale, ritratto col fuso in mano nel delizioso dipinto di Giovanni da San Giovanni.
Schmidt definisce la figura di Ercole «emblema della riforma odierna dei musei fiorentini e nazionali» e incita a proseguire nello stesso spirito di collaborazione che ha permesso l’apertura di questa mostra, organizzata in poche settimane; le fatiche da affrontare, afferma, sono quelle nella lotta contro l’Idra della burocrazia: e «con la stessa energia "puliamo le stalle" dalla disfunzionalità e dalla disorganizzazione».

Alessandro Allori, «Ercole coronato dalle Muse»
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