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«Crocifissione con la Vergine, San Giovanni Evangelista e la Maddalena» (1419-24) di Beato Angelico, stimato 4,6 milioni di euro da Christie’s © Christie’s

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«Crocifissione con la Vergine, San Giovanni Evangelista e la Maddalena» (1419-24) di Beato Angelico, stimato 4,6 milioni di euro da Christie’s © Christie’s

Un Beato Angelico all’asta. È solo il terzo degli ultimi cento anni

Il dipinto a fondo oro verrà presentato all’asta serale di Christie’s a Londra il mese prossimo con una stima di 4-6 milioni di sterline

Christie’s a Londra, nella vendita serale di dipinti Old Master del 6 luglio, mettere all’incanto una crocifissione a fondo oro dell’inizio del XV secolo, riscoperta negli anni ‘90 e attribuita al Beato Angelico stimata tra i 4 e i 6 milioni di sterline.

«Sembra sorprendente che il nome del Beato Angelico non sia stato invocato prima in relazione a una tavola devozionale di Cristo in croce, con la Vergine, san Giovanni Evangelista e la Maddalena», ha scritto Francis Russell, vicepresidente di Christie’s UK, in un articolo del «Burlington Magazine»  del maggio 1996, che per primo aveva svelato la nuova attribuzione. L’opera era precedentemente attribuita a Lorenzo Monaco, nella cui bottega fiorentina si pensa si sia formato il Beato Angelico.

Russell descrive il «momento emozionante» in cui ha visto per la prima volta il dipinto all’inizio degli anni Novanta: «Esprime il suo studio dei grandi scultori fiorentini del suo tempo. La tenerezza con cui Cristo è raffigurato è accompagnata dalla cruda emozione della Vergine e dal pathos della Maddalena inginocchiata e aggrappata alla Croce, il cui spessore è rivelato dalla posizione delle braccia. Ogni gesto è perfettamente soppesato. La sensibilità dell’uso del colore da parte del pittore è evidente nel modo in cui il sangue di Cristo e del pellicano sovrastante vengono accostati alla veste della Maddalena: con il Beato Angelico nulla era casuale».

Sebbene non si conosca la data esatta, si ritiene che la tavola sia stata dipinta tra il 1419 e il 1424 circa. Questa attribuzione è stata sostenuta da cinque studiosi, Diane Cole Ahl, Laurence Kanter, Giorgio Bonsanti, Gerardo de Simone e Ginevra Utari e da Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, che ha organizzato la mostra del 2019 «Fra Angelico and the Rise of the Florentine Renaissance» al Prado di Madrid. La mostra ha celebrato l’acquisizione da parte del museo di un’importante Madonna dell’artista e il dono di una piccola tavola (precedentemente attribuita al Beato Angelico da Russell).

Si pensa che il pannello sia stato acquistato da William Bingham Baring, secondo Lord Ashburton (1799-1864), nel XVIII secolo, e che sia stato tramandato per discendenza all’interno della famiglia. Quando Russell vide per la prima volta l’opera a casa dei venditori, all’inizio degli anni Novanta, era convinto che si trattasse di un’opera del Beato Angelico per «l’eccezionale distinzione del pannello [...] la combinazione del suo calibro raffinato, della morfologia dettagliata e del colore radioso non avrebbe potuto portare a nessuna altra conclusione». E aggiunge: «Non ci sono prove di assistenza, quindi credo che il quadro sia interamente di Fra Angelico».

L’opera è stata esaminata da un restauratore «che ha una profonda conoscenza della tecnica del Beato Angelico». L’opera non è stata pulita o restaurata, «anche se di recente è stato fatto un piccolo test sul fondo oro», afferma Russell. «Mentre le figure sono in condizioni eccezionalmente belle, alcune aree del fondo oro sono state ritoccate in passato».

Negli ultimi cento anni sono state registrate solo due vendite all’asta di opere del Beato Angelico: una piccola tavola venduta da Christie’s a New York l’anno scorso per 4,7 milioni di dollari (con commissione) e una Crocifissione con santi leggermente più grande, soggetta a un divieto di esportazione, venduta in Italia nel 2003 per 1,2 milioni di dollari (con spese). «La Madonna più grande acquistata dal Prado è stata acquistata a un prezzo ridotto[...](«La Vergine del melograno», acquistata privatamente tramite un “gentleman’s agreement” nel 2016 dalla collezione ducale spagnola Alba, per 18 milioni di euro, NdR) perché le norme spagnole ne vietavano l’esportazione», spiega Russell.

L’opera non è attualmente garantita né, dice Russell, lo sarà.

«Crocifissione con la Vergine, San Giovanni Evangelista e la Maddalena» (1419-24) di Beato Angelico, stimato 4,6 milioni di euro da Christie’s © Christie’s

Anna Brady, 07 giugno 2023 | © Riproduzione riservata

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