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Anna Brady
Leggi i suoi articoliIl prossimo ottobre la collezionista d’arte e filantropa cinese Yan Du aprirà nel quartiere di Bloomsbury a Londra un nuovo spazio non profit dedicato alle opere di artisti asiatici. Ospitato in un'ampia casa a schiera di interesse storico culturale in Bedford Square, Yan Du Projects (Ydp) ospiterà mostre, commissioni site specific ed eventi pubblici, oltre a residenze per artisti.
«All’inizio stavo solo cercando uno spazio per un pop-up, ma poi ho trovato questo edificio in Bedford Square e ho pensato: “È bellissimo ed è in una posizione perfetta, perché non prenderlo?”», racconta Yan a «The Art Newspaper». Aggiunge poi, parlando della scelta della location: «Bedford Square è un centro culturale e intellettuale: abbiamo come vicini il Paul Mellon Centre, un istituto di ricerca, alcune case editrici e l’AA Architectural Association, e un tempo era la sede del Bloomsbury Group».
Non è la prima organizzazione non profit che Yan, nata vicino a Pechino ma ora residente a Londra, ha aperto in città. Nel 2019, con l’obiettivo di promuovere la comprensione e la ricerca sull’arte contemporanea cinese e sinofona, ha lanciato l’Asymmetry Art Foundation. Nel 2022 la sede fisica della fondazione ha aperto nella zona est di Londra.
Ydp però sarà diversa, essendo dedicata al lavoro di artisti asiatici e della diaspora asiatica in senso più ampio. Si distinguerà anche dalla vasta collezione privata di Yan, che comprende opere di Louise Bourgeois, Georgia O’Keeffe, Lee Krasner, Shirin Neshat, Issy Wood e Lee Bul. «Mi ha sempre appassionato sostenere gli artisti, dice Yan. Mi piace molto parlare con loro e curare mostre».
La collezionista ha scelto lo studio Beau Architects di Hong Kong per riprogettare il palazzo settecentesco in Bedford Square, nel rispetto dei rigidi vincoli imposti dal suo essere un edificio storico notificato, e lo studio ha ideato un insolito «progetto valigia» modulare, una struttura temporanea all’interno delle sale. «Non possiamo apportare modifiche strutturali, quindi dobbiamo costruire tutto internamente, spiega Yan. Ma il progetto della valigia riflette anche l'esperienza diasporica della creazione di una casa nomade... Sto pensando a mostre itineranti per il futuro, in modo da poter portare con noi la nostra identità di valigia».
YDP ospiterà due o tre mostre interdisciplinari all’anno. «Vogliamo che il programma espositivo rimanga flessibile e incoraggiamo gli artisti a curare le proprie mostre», specifica Yan. La mostra inaugurale sarà dedicata alle nuove opere della pittrice cinese Duan Jianyu, artista con cui Yan ha un lungo rapporto e il cui lavoro incarna il «dialogo transculturale» che la collezionista desidera promuovere allo YDP. Molto noto in Cina, il lavoro di Duan è al contrario spesso trascurato dal mondo dell’arte internazionale: la sua scelta quindi, sottolinea Yan, riflette la «missione dello YDP di promuovere artisti sottorappresentati».
La rimessa dietro l’edificio principale ospiterà lo studio di due artisti in residenza, il primo dei quali sarà Harit Srikhao, di base a Bangkok, che sarà da YDP da settembre a novembre di quest’anno. L’auspicio di Yan è che la residenza sia un ambiente favorevole, che stimoli gli artisti a sperimentare, a «correre dei rischi o a commettere errori».
Se la ristrutturazione di un edificio georgiano di interesse storico e la creazione di un nuovo gruppo di lavoro hanno implicato sfide pratiche, definire lo scopo di YDP ha rappresentato una sfida ideologica: «Devo creare da zero un modello completamente nuovo di sostegno alle pratiche creative e alla ricerca, confida Yan. Non ho precedenti da seguire. Sto immaginando un nuovo tipo di lavoro filantropico, per plasmare il futuro dell’ecosistema dell’arte».

Lo spazio di Yan Du Projects in Bedford Square. Foto Jooney Woodward. Courtesy di YDP
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