Catherine Hickley
Leggi i suoi articoliLe ministre della Cultura di Germania e Francia hanno firmato il 10 ottobre ad Amburgo un accordo per la creazione di un fondo comune di ricerca sulla provenienza degli oggetti museali provenienti dall’Africa subsahariana. Il progetto pilota triennale, al quale ciascun Paese contribuirà fino a 360mila euro all’anno, dovrebbe iniziare nel febbraio 2024, ha dichiarato il Ministero della Cultura tedesco in un comunicato.
«Gran parte del patrimonio culturale dell’Africa subsahariana si trova oggi al di fuori dei Paesi e delle regioni d’origine, e gran parte di esso si trova in collezioni europee», ha dichiarato la ministra della Cultura tedesca Claudia Roth. «Con questo fondo franco-tedesco stiamo avviando una nuova fase per affrontare questa ingiustizia storica».
Sia la Francia sia la Germania si sono impegnate a restituire il patrimonio saccheggiato dalle ex colonie, e negli ultimi anni entrambi i Paesi hanno restituito oggetti dai loro musei. Nel 2021, la Francia ha restituito alla Repubblica del Benin 26 oggetti saccheggiati dai soldati coloniali. L’anno scorso, la Germania ha trasferito la proprietà di circa 1.100 bronzi del Benin alla Nigeria.
Roth ha dichiarato che l’accordo di cooperazione franco-tedesco, che ha firmato con la sua omologa francese Rima Abdul Malak, comprenderà anche un consiglio consultivo accademico con membri provenienti da Francia, Germania e un numero uguale di rappresentanti dell’Africa subsahariana.
© Riproduzione riservata
Altri articoli dell'autore
Tra i lotti principali dell’asta organizzata dal curatore prima della sua morte, figurano due «date painting» dell'intimo amico On Kawara
La decisione della vendita, prevista per il prossimo gennaio, è frutto di un accordo tra l’Allentown Art Museum (che acquistò il dipinto nel 1961 presso la galleria Wildenstein) e gli eredi del proprietario legittimo dell’opera, il giudice ebreo Henry Bromberg. La casa d’aste lo riferisce a «Lucas Cranach il Vecchio e bottega»
La Stiftung Bührle si accorda con gli eredi dei legittimi proprietari ebrei per capolavori di Courbet, Monet, Van Gogh, Toulouse-Lautrec e Gauguin. Non saranno più esposti nel museo di Zurigo, a cui la fondazione elevetica li aveva prestati a lungo termine
La riduzione, che entrerà in vigore l’anno prossimo, risponde alle richieste da tempo avanzate dai dealer tedeschi