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Libbi Ponce
Leggi i suoi articoliL’interesse globale per l’arte contemporanea latinoamericana continua a crescere e anche in Ecuador diversi attori chiave, perlopiù donne, guidano un movimento che sta preparando la produzione artistica del Paese a fare un salto di visibilità internazionale. Tra questi figurano la nuova direttrice esecutiva del Maac-Museo Antropológico y de Arte Contemporáneo, Stephanie García Albán, l'attuale ministra della Cultura e del Patrimonio, Romina Muñoz Procel, la docente di curatela e scrittura critica presso l’Universidad de Las Artes, Lupe Álvarez, e la storica dell’arte Eliana Hidalgo Valseca, con la sua Fundación Eacheve. Istituita nel 2014, Eacheve (sono le iniziali della fondatrice) è stata nell’ultimo decennio un pilastro della comunità dell’arte contemporanea ecuadoriana; con il suo primo spazio fisico, che aprirà in autunno a Guayaquil, la fondazione mira a diventare la chiave di volta mancante, creando un'opportunità per l’arte e gli artisti di tutto il Paese, oltre a fornire una piattaforma per ospitare un pubblico internazionale che possa apprezzare l’arte ecuadoriana in situ e in tutto il mondo. La fondazione al momento non ospita una collezione, finanzia però l'acquisizione di opere di artisti ecuadoriani da parte dei musei. E anche se ha riscosso un notevole successo con le sue mostre, pubblicazioni e partnership, sia a livello locale che internazionale, il fatto che non disponesse di un suo spazio permanente era percepito come una lacuna.
A collaborare con Hidalgo Vilaseca per dar vita alla sua visione della fondazione è lo studio di architettura ecuadoriano Intemperie Studio. Situato nel quartiere Terminal Terreste, l’edificio da loro ideato avrà quattro spazi espositivi, una biblioteca di archivi, uffici e aree esterne che includono spazi verdi e una passerella lungo il fiume. Un insieme di elementi volti a creare un ambiente di collaborazione, riflessione, ricerca e comunità per artisti, curatori, studiosi universitari e visitatori. La nuova sede della fondazione si trova anche a breve distanza dall’aeroporto internazionale José Joaquín de Olmedo e dal Terminal Terrestre de Guayaquil, il capolinea centrale degli autobus che collegano la città con ogni parte del Paese e della regione.
La costruzione dell'edificio di oltre 880 metri quadrati è iniziata a gennaio, con un budget di oltre un milione di dollari. I finanziamenti, precisa Hidalgo Vilaseca, provengono da una serie di sostenitori privati e corporate in Ecuador e all’estero, oltre che da donazioni e partnership. Il Grupo Vilaseca, l’azienda a lungo guidata dal suo defunto nonno Juan José Vilaseca Valls, ha sede a Guayaquil e filiali nei settori dell'imballaggio, della produzione alimentare, industriale e immobiliare. Le istituzioni artistiche nazionali dell’Ecuador storicamente hanno dovuto affrontare sfide legate all’instabilità politica, alle difficoltà economiche e alla esiguità dei finanziamenti pubblici. Il nuovo edificio Eacheve, finanziato attraverso donazioni private e progettato per essere indipendente dalle interferenze del Governo, offre una nuova stabilità di cui l'ecosistema artistico del Paese sentiva la necessità. «Avevo notato in tutto il Paese un bisogno che non veniva soddisfatto, conferma Hidalgo Vilaseca. La fondazione garantirà stabilità, oltre a diventare uno spazio di legittimazione per artisti e curatori». E aggiunge: «La mancanza fino ad ora di uno spazio come questo in Ecuador ha contribuito al nostro limitato riconoscimento internazionale».
Uno spazio nel verde
Progettato come una serie di volumi scorrevoli simili a scatole, l’edificio della Fundación Eacheve abbraccia un’architettura minimalista e funzionale. L’elegante esterno, rivestito in lamiera zincata, rifletterà un’estetica moderna ma anche un senso di resilienza e forza ecuadoriana, riecheggiando i dibattiti attuali sul «rascuachismo» (così nel 1989 Tomás Ybarra-Fausto battezzò la cultura chicana, cioè dei messicani immigrati negli Stati Uniti, della classe operaia. Per lo studioso il «rascuachismo», da «rascuache», povero o di bassa qualità, non è uno stile o un’idea, ma una sensibilità, un’attitudine o un gusto «dal basso», Ndr). La costruzione avrà porte ad ampia apertura per creare un senso di fluidità tra le gallerie interne e il paesaggio circostante, mettendo in risalto la bellezza di un Paese che ha la maggiore biodiversità al mondo.
La ponderata integrazione di elementi naturali, spazi verdi, terrazza e passerella lungo il fiume, sottolinea l’impegno della fondazione nel creare un ambiente accogliente e multidimensionale. Le aree all’aperto ospiteranno programmi pubblici, contribuendo a promuovere un senso di connessione tra l’istituzione e la comunità locale. «Lo spazio aggiungerà un ulteriore livello di supporto al nostro programma attuale, un luogo per il dialogo e un'opportunità per coinvolgere più a fondo un pubblico internazionale, invitare curatori e artisti internazionali e sviluppare progetti transnazionali e interistituzionali», sottolinea Hidalgo Vilaseca.
La fondazione ha legami di lunga data a livello nazionale e internazionale e attualmente ha collaborazioni attive con la Delfina Foundation di Londra, DEO Projects in Grecia e la Fondation Fiminco in Francia, utili a far conoscere gli artisti ecuadoriani sulla scena mondiale. «In oltre dieci anni, osserva Aaron Cezar, direttore della Delfina Foundation, la Fundación Eacheve è diventata un'arteria fondamentale per l'arte e la cultura ecuadoriane, fornendo collegamenti vitali a livello locale e globale. Come ancora di salvezza per gli artisti, ha contribuito a sviluppare, sostenere e promuovere le loro pratiche attraverso mostre, pubblicazioni e residenze».
Supporto su più fronti per gli artisti
Con il suo nuovo edificio, Eacheve prevede di passare dall’essere un esportatore di arte ecuadoriana a diventare una destinazione globale per diversi operatori culturali e il loro pubblico. «Avere una sede fisica è fondamentale perché diventerà un ponte tra il mondo e l’Ecuador, afferma Hidalgo Vilaseca. Potremo ospitare un pubblico internazionale, curatori e portare qui le persone e non solo il contrario».
Uno degli obiettivi principali del nuovo complesso Eacheve è quello di fornire una sede dedicata alle mostre permanenti e temporanee che sono diventate caratteristiche distintive dei programmi della fondazione. Le mostre spesso sono dedicate ad artisti contemporanei il cui lavoro si confronta con questioni fondamentali in Ecuador e in America Latina. Un altro aspetto della missione della fondazione è quello di sostenere la ricerca e l’educazione sull’arte ecuadoriana, per esempio con la pubblicazione di 101 Arte Contemporáneo Ecuador Vol 1, un libro essenziale che racconta la scena artistica contemporanea del Paese.
La fondazione ha anche svolto un ruolo significativo nel recupero della produzione artistica storica dell'Ecuador, come dimostra il suo recente progetto, Maac Collection Rescue, che ha comportato l’organizzazione di due mostre di opere del XX secolo provenienti dalla collezione del Maac di Guayaquil. Il progetto mette in luce i movimenti artistici ecuadoriani come il Realismo Sociale e l'Ancestralismo; la prima mostra di questo progetto si è conclusa al Maac a febbraio.
«C’è un prima e un dopo Eacheve per quanto riguarda la scena dell'arte contemporanea ecuadoriana, constata Manuela Ribadeneira, un’artista che ha collaborato con la fondazione. Ci offre opportunità che la mia generazione non aveva, ed è un'ancora di salvezza per molti artisti di oggi».

Eliana Hidalgo Valseca. Foto © Paloma Ayala

Un render della Fundación Eacheve a Guayaquil. Foto © Estudio Intemperie