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Gustav Klimt, Porträt der Elisabeth Lederer (Portrait of Elisabeth Lederer)

Sotheby's

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Gustav Klimt, Porträt der Elisabeth Lederer (Portrait of Elisabeth Lederer)

Sotheby's

Uno dei massimi capolavori di Gustav Klimt in asta a oltre 150 milioni di dollari

L'opera sarà offerta da Sotheby's il 18 novembre, a New York, nell'ambito della vendita della Lauder Collection, stimata oltre 400 milioni di dollari

Riccardo Deni

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Il mercato dell'arte appariva galleggiare in un limbo, il cui liquido gradualmente defluiva, abbassando il livello di aspettative e spettacolo. I collezionisti non sembravano intenzionati a svenarsi in spese folli; le case d'asta preferivano tenere i pezzi pregiati in serbo per tempi migliori. Con il risultato di una reciproca e stagnante attesa. Ora, senza preavviso, Sotheby's scuote il sistema presentando una collezione clamorosa, la più importante dell'anno a passare sul mercato. Oltre che una delle più rilevanti di sempre. La stima per i 24 lotti della The Leonard A. Lauder Collection, all'incanto il 18 novembre a New York, supera infatti i 400 milioni di dollari. Le vendita delle opere, molte delle quali mai apparse sul mercato, inaugurerà la nuova sede della maison: il Breuer Building, su Madison Avenue, storico edificio modernista e nuovo quartier generale della casa d’aste. 

A guidare l'evento sarà uno dei ritratti più ambiziosi e complessi realizzati da Gustav Klimt durante l’età dell’oro viennese: il «Ritratto di Elisabeth Lederer», giovane figlia di Serena Lederer, tra i più importanti mecenati del pittore. Mai apparso prima sul mercato libero, il dipinto è stimato oltre 150 milioni di dollari. Raffinato nella resa del volto, sontuoso negli ornamenti, il ritratto incarna la quintessenza del modernismo viennese in cui giovinezza, bellezza e simbolismo si fondono in un’opera di straordinario impatto visivo. Accanto ad esso saranno offerti due paesaggi realizzati da Klimt durante i suoi soggiorni estivi nell’Attersee, entrambi in formato quadrato, altro elemento distintivo della sua pittura paesaggistica. «Blumenwiese», datato 1908, è un vero mosaico pittorico composto da una fitta trama di fiori selvatici, e porta una stima superiore a 80 milioni di dollari. L’altro, «Waldhag bei Unterach am Attersee», eseguito nel 1916, riflette il tocco più ampio e libero del Klimt maturo ed è stimato oltre 70 milioni di dollari. Anche queste due opere non sono mai state vendute in asta, rendendo la presenza congiunta di tre capolavori klimtiani un momento eccezionale per collezionisti e istituzioni.

Gustav Klimt, Waldhag bei Unterach am Attersee (Forest Slope in Unterach on the Attersee)

Gustav Klimt, Blumenwiese (Blooming Meadow)

A confermare la rilevanza della collezione Lauder è la presenza di sei sculture di Henri Matisse. Un nucleo che rappresenta il gruppo più significativo di bronzi dell’artista offerto in asta negli ultimi anni. Tra questi figurano alcune delle sue forme più iconiche, tra cui «Figure décorative», «La Serpentine» e «Nu couché I (Aurore)», oltre alla serie completa dei bronzi dedicati a Henriette, proposta per la prima volta come set integrale. Ma il catalogo non si esaurisce qui. Tra i lotti più attesi figura poi un raro dipinto di Edvard Munch, «Midsummer Night», che incarna l’atmosfera sospesa e onirica tipica dei suoi lavori più riusciti. L’opera, difficilmente visibile in pubblico, sarà presentata insieme alle sculture di Matisse, in un dialogo tra espressione nordica e sensualità mediterranea.

La collezione riflette inoltre l’interesse costante di Lauder per l’arte americana del secondo dopoguerra, soprattutto per gli artisti che, tra anni Sessanta e Settanta, hanno definito il linguaggio visivo contemporaneo. Ne è esempio emblematico «The Garden» di Agnes Martin, datato 1964, opera di straordinaria intensità spirituale che rappresenta uno dei vertici della sua produzione e della pittura minimalista. La presenza di lavori di Kenneth Noland, Robert Rauschenberg, Claes Oldenburg e Alexander Calder rafforza inoltre la centralità di questa sezione americana, che offre una lettura coerente del gusto collezionistico di Lauder anche nel contesto nazionale.

Henri Matisse, Figure décorative

Figura di riferimento nel mondo dell’arte, della filantropia e del mecenatismo, Leonard A. Lauder ha infatti costruito negli anni una delle parabole più significative del collezionismo moderno. Presidente emerito di Estée Lauder Companies, ha completato il suo primo acquisto nel 1966 proprio da Sotheby’s – un collage del dadaista Kurt Schwitters – avviando un percorso che lo avrebbe portato a costruire la più importante collezione privata di arte cubista al mondo, poi donata al  Metropolitan Museum of Art. Il suo supporto alle istituzioni newyorkesi si è poi indirizzato verso il Whitney, che nel 2008 ha giovato di una donazione record di 131 milioni di dollari, la più alta mai ricevuta dal museo, accompagnata da centinaia di opere d’arte donate o acquisite grazie al suo sostegno.

Oggi parte della sua collezione si assume invece il compito di risvegliare in modo tonante un mercato sopito, nell'auspicio che il suo richiamo raggiunga i collezionisti e li inviti a stringere la mano a Sotheby's, riattivando quella spirale virtuosa tra domanda e offerta che negli ultimi due anni pare essersi smarrita.

Riccardo Deni, 16 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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Uno dei massimi capolavori di Gustav Klimt in asta a oltre 150 milioni di dollari | Riccardo Deni

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