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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliNella Francia centrale, a Rochefort, si trova la casa di Pierre Loti. Un luogo stravagante, dove lo scrittore del Pescatore d’Islanda (1850-1923), riunì l’essenza dei suoi tanti viaggi tra il Marocco e la Turchia, la Cina e il Giappone. Vi realizzò un salone turco e una moschea, una camera araba e una sala gotica e così via, su due piani. La famiglia dello scrittore l’ha ceduta allo Stato nel 1969, che l’ha aperta alle visite nel 1973, accogliendo 40mila visitatori circa all’anno.
La dimora presenta però seri problemi strutturali, tanto che nel 2012 è stata chiusa al pubblico, e il restauro è diventato urgente. Per affrontare i lavori servono 12-13 milioni di euro. Una raccolta fondi è stata lanciata lo scorso dicembre (in un mese sono stati radunati circa 20mila euro) per permettere a donatori e mecenati di contribuire alla spesa, con la città e lo Stato francese. «Trasformando la sua casa natale, ha spiegato il conservatore Claude Stéfani, abbattendo muri portanti e solai, aggiungendo colonne e una fontana di marmo, Loti l’ha resa fragile».
La facciata è già stata consolidata. È iniziato anche un lavoro di recupero della collezione degli elementi tessili, arazzi, tendaggi, tappeti, e degli oggetti d’arte, tra cui una collezione d’armi. Il prossimo intervento riguarda un soffitto proveniente da una moschea di Damasco che viene sorretto da una trave per non farlo cedere ed è aggredito dai tarli. Solo per questo restauro occorrono 300-400mila euro.

La Sala del Rinascimento nella casa museo di Pierre Loti a Rochefort, in Francia
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