Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Jack Vettriano, «How do you stop?», 1995

Courtesy of Matteo Salamon Old Masters

Image

Jack Vettriano, «How do you stop?», 1995

Courtesy of Matteo Salamon Old Masters

Vettriano e il silenzio sospeso di «How do you stop?»

La Galleria Salamon riporta a Milano l’opera del 1995, esplorando il vuoto e il desiderio che definiscono la poetica dell’artista scozzese

Margherita Panaciciu

Leggi i suoi articoli

La riapparizione di «How do you stop?» (1995) olio su tela di Jack Hoggan Vettriano, presentato dalla Galleria Salamon in occasione della mostra milanese alla Permanente (il percorso antologico è curato da Francesca Bogliolo, organizzato da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci di Pallavicini s.r.l., in collaborazione con Jack Vettriano Publishing e con il coordinamento di Beside Arts, sino al 25 gennaio), offre l’occasione preziosa per rileggere l’opera di un artista che, scomparso pochi mesi fa, continua a dividere la critica proprio mentre conquista definitivamente un pubblico globale.

Vettriano, nato nel 1951 a Methil, nella regione mineraria del Fife, incarna una delle parabole più sorprendenti dell’arte britannica contemporanea: autodidatta, cresciuto in un ambiente economicamente fragile, inizia a dipingere quasi per caso, a 21 anni, ammiccando alla grande tradizione impressionista e, più avanti, i maestri del realismo americano. È un apprendistato solitario ma rigoroso, che lo conduce nel 1988 alla Royal Scottish Academy di Edimburgo, dove la vendita immediata delle sue opere sancisce l’inizio di una popolarità senza precedenti. Negli anni successivi espone nelle principali gallerie internazionali e conquista collezionisti illustri, fino all’investitura del 2004, quando la regina Elisabetta II lo accoglie nell’Ordine dell’Impero Britannico: un riconoscimento che ha il sapore di una consacrazione ufficiale per un artista spesso percepito come outsider.

Il quadro «How do you stop?», già presentato nel 1995 nella mostra personale di Vettriano alla Corrymella Scott Gallery, appartiene al nucleo più emblematico della sua poetica. Nella stanza quasi anonima, che sembra l’interno consumato di un motel, l’uomo di spalle, figura enigmatica, bloccata in un gesto sospeso, la sigaretta a metà, e la donna che si ricompone dopo un incontro clandestino incarnano un teatro dell’incomunicabilità che deve molto a Edward Hopper. Ma il riferimento a Hopper è solo la soglia: la scena possiede un che di narrativo, un tempo lento che attinge al realismo esistenziale europeo del secondo Novecento, alla letteratura che racconta la fragilità delle relazioni e la malinconia del desiderio.

In quest’opera Vettriano compie una delle sue operazioni più sottili: trasforma un episodio privato, quasi cinematografico, in un emblema universale. La sensualità è già passata, ciò che resta è il vuoto tra due individui che non riescono, o non possono, parlarsi. È un silenzio che pesa come una domanda irrisolta, riflessa nel titolo stesso: How do you stop? Come si arresta ciò che sfugge, ciò che consuma? Nella gestualità minima dei protagonisti, l’artista inscrive la condizione emotiva di un’epoca in cui l’intimità sembra dissolversi, sostituita da una solitudine lucida e inesorabile.

Non stupisce che Vettriano abbia conquistato un successo anche commerciale tanto vasto: le sue immagini, costruite con un realismo elegante e popolare al tempo stesso, parlano a un pubblico che ritrova nella figurazione una via d’uscita dalla crisi delle avanguardie concettuali. La sua pittura è un racconto: diretto, seducente, cinematografico, eppure intriso di uno spessore emotivo che trascende i generi. La riproposta di questa composizione a Milano sembra un più ampio invito a riscoprire il ruolo di Vettriano nel più ampio ritorno alla figurazione degli ultimi decenni. Con la sua capacità di trasformare microstorie private in icone del sentimento contemporaneo, l’artista scozzese lascia un’eredità che oggi appare più attuale che mai.

Margherita Panaciciu, 27 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Oltre 150 lotti tra antichi e moderni per sostenere ANFFAS Lucca e Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer

Il franchise di intrattenimento arricchisce la sua collezione con il water d’oro “America», un ready-made che riflette lusso, paradosso e curiosità museale

Da Hartung a de Chirico, passando per Sironi e Schifano: un viaggio tra materia, gesto e memoria storica nell’autunno d’arte di Prato 

La 49ma edizione della storica fiera italiana rilegge il sistema nostrano tra tradizione forte e ricerca in espansione

Vettriano e il silenzio sospeso di «How do you stop?» | Margherita Panaciciu

Vettriano e il silenzio sospeso di «How do you stop?» | Margherita Panaciciu