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Viaggio a Reims, al Golden Lily

Alessandro Martini

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L’Opera dentro il museo. Non il semplice utilizzo scenico di opere d’arte, ma l’intero allestimento all’interno di uno spazio espositivo, la Golden Lily Gallery, alla vigilia dell’inaugurazione di una grande mostra. È la soluzione adottata da Damiano Michieletto, giovane (39 anni), brillante e acclamatissimo regista italiano di stanza ormai nei principali teatri d’opera del mondo, per il nuovo allestimento del «Viaggio a Reims» di Gioachino Rossini, in scena fino all’8 febbraio alla De Nationale Opera di Amsterdam.

Quadri appesi alle pareti e grandi tele al centro della scena, Goya e Picasso, Bodini, Magritte e Botero per un allestimento salutato dalla critica come un evento (scene di Paolo Fantin, costumi di Carla Teti e luci di Alessandro Carletti). Sul palco, l’attesa del vernissage scandisce i tempi al posto dei preparativi per l’incornazione di Carlo X, prevista dal libretto. «Alcuni dei personaggi sono reali: Madama Cortese è la direttrice del museo, Lord Sidney un tecnico restauratore. Altri sono personaggi storici, appartenenti ai dipinti esposti. L’arrivo di una grande e misteriosa tela darà una svolta alla vicenda», spiega Michieletto. Dopo Amsterdam, il «Viaggio» sarà a Copenaghen e a Sidney.

Alessandro Martini, 12 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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Viaggio a Reims, al Golden Lily | Alessandro Martini

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