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1 Vivian Maier Self-Portrait, New York, NY, 1953 Gelatin silver print, 2012, 40x50 cm ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY

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1 Vivian Maier Self-Portrait, New York, NY, 1953 Gelatin silver print, 2012, 40x50 cm ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY

Vivian Maier: tata di mestiere, fotografa per vocazione

Torna una mostra in Italia dedicata alla celebre fotografa americana con oltre 200 fotografie a colori e in bianco e nero

Fra pochi giorni, il 25 aprile, a Padova, al Centro Culturale Altinate-San Gaetano, si apre il sipario ancora una volta su Vivian Maier. VIVIAN MAIER. The exhibition è la mostra dedicata alla celebre fotografa americana con oltre 200 fotografie a colori e in bianco e nero, tra scatti iconici, oggetti personali, documenti inediti, registrazioni audio e filmati Super 8. La Maier faceva la tata di mestiere, si è occupata per tutta la vita di accudire i bambini, coltivando segretamente una grande passione per la fotografia. Dopo la sua morte sono stati ritrovati per caso, in un magazzino venduto ad un’asta fallimentare, migliaia di rullini accumulati durante l’intera vita, che hanno svelato al mondo un’artista intelligente, acuta, ironica e sensibile, che ha documentato per decenni la vita quotidiana americana tra Chicago e New York, osservando con incredibile sensibilità le persone, i bambini, le donne, gli anziani, fermando nel tempo attimi eterni. Curata da Anne Morin l’esposizione è suddivisa in sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile: dagli intensi autoritratti alle scene di vita urbana, dai ritratti di bambini alle immagini di persone ai margini della società. Circondata da un alone di mistero che ha contribuito ad accrescerne il fascino, quella di Vivian Maier (1° febbraio 1926 – 21 aprile 2009) è la storia di una donna che ha fatto della fotografia la sua ragione di vita, senza mai esporsi, ma nascondendosi dietro l’obbiettivo, con il quale catturava immagini indimenticabili, spaccati di vita quotidiana che ha reso eterni. Tata di mestiere, fotografa per vocazione, non abbandonava mai la macchina fotografica, scattando compulsivamente con la sua Rolleiflex: la sua strategia era l’anonimato, rubare scatti senza mettere in posa i soggetti, senza costruire messe in scena. Catturando, semplicemente, la vita che aveva intorno, forse senza stare a pensarci troppo. Senza orpelli, né artifici di alcun genere. Ecco allora i suoi scatti che raffigurano bambini - quelli di cui si prendeva cura, ma anche quelli che, per caso, incontrava per la strada, e di cui sapeva catturare e rendere immortali i loro sguardi. Come un selfie ante litteram, come a voler dire “ci sono anche io” in mezzo a tutta questa vita che scorre tra le strade della Grande Mela o in altre grandi città. Con la scatto silenzioso della sua Rolleiflex Vivian Maier ha immortalato per quasi cinque decenni il mondo che la circondava. Dai banchieri di Midtown ai senzatetto addormentati sulle panchine dei parchi, alle coppie che si abbracciavano o, molto spesso, riprendendo se stessa: Gli oltre 150.000 negativi scattati nel corso della sua vita coprono una immensa gamma di soggetti. Dai primi anni Cinquanta fino agli anni Novanta, Vivian Maier si è occupata di documentare meticolosamente ogni aspetto della vita che la circondava, ovunque andasse. Eppure, il suo lavoro è rimasto sconosciuto a chiunque, conservato chiuso dentro centinaia di scatole, quasi fino alla sua morte. È il 2007 quando John Maloof, all’epoca agente immobiliare, acquista durante un’asta parte dell’archivio della Maier confiscato per un mancato pagamento. Capisce subito di aver trovato un tesoro prezioso e da quel momento non smetterà di cercare materiale riguardante questa misteriosa fotografa, arrivando ad archiviare oltre 150.000 negativi e 3.000 stampe. Maloof ha co-diretto un documentario candidato all’Oscar, “Finding Vivian Maier” (2014) che ha dato alla fotografa fama mondiale. Fino al 28 settembre.

Riccardo Deni, 14 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

Vivian Maier: tata di mestiere, fotografa per vocazione | Riccardo Deni

Vivian Maier: tata di mestiere, fotografa per vocazione | Riccardo Deni