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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliParma. Il Complesso Monumentale della Pilotta, che comprende Galleria Nazionale, Museo Archeologico, Biblioteca Palatina, Teatro Farnese e Museo Bodoniano, diretto da Simone Verde, continua a rinnovarsi. Dopo il riallestimento parziale della Galleria Nazionale, avvenuto nei mesi scorsi, e la collocazione nel cortile dell’antico palazzo dell’opera «Time Past, Present and Future» di Maurizio Nannucci, è ora la volta di una serie di mostre.
Nell’ambito di «Parma2020» alla Nazionale è esposto fino al 26 gennaio un «ospite» dall’Ermitage di San Pietroburgo: l’«Adorazione dei Magi» (1632) di Rembrandt, giunta qui in occasione dei 350 anni dalla morte. A fine mese, inoltre, Nannucci è protagonista di un progetto espositivo che approfondisce i contenuti di «Time Past, Present and Future», scritta lunga 190 metri composta da 55 lettere al neon in vetro di Murano.
Da marzo a luglio sarà poi la volta della mostra «L’Europa di Goya: Madrid, Roma, Parma»: l’occasione è fornita dalla partecipazione del maestro spagnolo al concorso del 1771 dell’Accademia di Parma, dove arrivò secondo, nonché dalla conservazione nella Fondazione Magnani Rocca di Traversetolo (Pr) del capolavoro «La famiglia dell’infante don Luis» (1784). La rassegna trarrà spunto dalla sua produzione giovanile per mostrare la formazione del suo linguaggio maturo.
Da marzo a settembre la Pilotta organizza «Fornasetti. Il teatro del mondo, rigenerazioni contemporanee del classicismo», dedicata alle radici storiche del design contemporaneo. La grande mostra dell’autunno sarà «I Farnese: le arti e il potere. Architettura, pittura e meraviglia da papa Paolo III a Elisabetta Farnese regina 1513-1731» (21 ottobre-31 gennaio 2021), realizzata dalla Pilotta in collaborazione con l’Università di Parma, l’Ordine degli architetti e Fondazione Cariparma per raccontare la dinastia che governò il Ducato di Parma e Piacenza dal 1545 al 1731.
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