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L'esterno di Palazzo Farnese a Piacenza

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L'esterno di Palazzo Farnese a Piacenza

Coinvolte anche Piacenza e Reggio

Aprono il Museo dell'Emigrazione e l'ex Enel, e si terranno una serie di mostre

Stefano Luppi

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Piacenza e Reggio Emilia. Anche i territori confinanti con Parma partecipano con un cartellone di decine di eventi, incontri, presentazioni agli oltre 500 appuntamenti ufficiali previsti da «Parma2020». A Piacenza da segnalare l’apertura del Mes-Museo dell’Emigrazione Scalabrini, allestito all’interno della Casa madre dei Missionari Scalabriniani. Promosso dal Centro Missionari di San Carlo-Scalabriniani, con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, presenta un percorso interattivo e multisensoriale ideato dall’architetto Manuel Ferrari e da Twin Studio: illustra il tema delle migrazioni evidenziando l’opera di Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905), vescovo di Piacenza tra il 1876 e il 1905.

Altra nuova apertura è quella dell’ex Enel, di proprietà della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che diventa XNL Piacenza Contemporanea, un centro d’arte che si inaugura il primo febbraio con «La rivoluzione siamo noi. Collezionismo italiano contemporaneo» (fino al 24 maggio, a cura di Alberto Fiz), con 150 opere di Andy Warhol, Dan Flavin, Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramovic, Bill Viola e Tomás Saraceno.

Il percorso espositivo prosegue alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, dove a breve dovrebbe anche esordire il Klimt ritrovato, con lavori di Ettore Spalletti, Wolfgang Laib, Fabio Mauri, Gregor Schneider. Anche i Musei Civici di Palazzo Farnese si presentano con un look rinnovato: due sezioni dedicate alla ceramica e alla storia romana. Quest’ultima esordirà a marzo con oltre 500 reperti che illustreranno la storia di Piacenza dalla sua fondazione nel 218 a.C.

A maggio nel Complesso monastico di San Sisto si racconterà la genesi della celebre Madonna Sistina di Raffaello della Gemäldegalerie di Dresda, creata per Piacenza. Altre mostre saranno in autunno dedicate a Gianfranco Ferré, alle statue equestri in bronzo di Alessandro e Ranuccio I Farnese in piazza dei Cavalli e alla «Natura morta tra XVII e XVIII secolo» (Palazzo Farnese, 3 ottobre-16 gennaio ’21).

Corposo anche il programma espositivo di Reggio Emilia con rassegne dedicate ai giovani designer e fotografi (Spazio Gerra e Chiostri di San Domenico), all’architettura del Novecento (ai Chiostri di San Domenico, fino a luglio), a «Zavattini oltre i confini. Un protagonista della cultura internazionale» (Palazzo da Mosto, fino al primo marzo).

Stefano Luppi, 02 gennaio 2020 | © Riproduzione riservata

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