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Michela Moro
Leggi i suoi articoliExploit dell’artista romano nell’asta di arte moderna e contemporanea della società milanese
Seconda asta di arte moderna e contemporanea per Finarte, la casa d’aste milanese ritornata attiva da poco più di un anno. La Pop art italiana ha contribuito in gran parte al risultato positivo della sessione, che ha totalizzato un buon 1.447.650 euro, con un aggiudicato del 76%, incluse le commissioni d’acquisto, del 25% fino a 60mila euro e del 20% fino a 600mila euro.
I lotti provenienti dalla collezione di Furio Colombo sono stati al centro di scambi vivaci, e in particolare Tano Festa, che gode al momento della meritata attenzione dei collezionisti e che è stato premiato con le prime due posizioni nella «top ten list», con «La camera rossa», battuta a 89.400 euro inclusi diritti, partendo da una stima di 10-15mila, e con «Michelangelo according to Tano Festa», aggiudicato a 87mila euro, mentre era stato stimato 4-6mila.
Terza posizione per Serge Poliakoff, «Composition abstraite», acquistato per 62mila euro. Ottimi risultati per Mario Schifano: «Water lilies», 52.500 euro; «Sogno di quattro stagioni», 43.750; «Cielo Terra», 23.750; «Acerbi», 15mila. Da notare le buone performance di Giosetta Fioroni: tutte vendute le sue opere, con «Le cortigiane da Carpaccio» (1966) che ha chiuso a 51.250 euro, la seconda miglior aggiudicazione di sempre per l’artista romana.
La vendita, battuta da Bruno Muheim, si è svolta come la precedente nella sala della Permanente di Milano, luogo storico ma non tecnicamente attrezzato per un evento come la vendita all’incanto che prevede cura e atmosfere ovattate e oliate, almeno nella fascia alta del mercato. Forse in questo la nuova gestione paga lo scotto dell’inesperienza; nonostante ciò la sala era gremita anche più del previsto e la sessione è stata seguita con molta attenzione.
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