Martin Bailey
Leggi i suoi articoliIl J. Paul Getty Museum di Los Angeles venne avvertito privatamente già nel lontano 2002 che una scultura di Gauguin che aveva appena acquistato per circa 4 milioni di dollari era un falso. Pochi mesi dopo il museo inviò una ricercatrice da Los Angeles a Parigi per indagare a riguardo, senza peraltro riuscire a risolvere granché: la questione con la galleria Wildenstein, che aveva venduto loro l'opera, rimase pertanto irrisolta. Un anno fa, però, il museo ha finalmente ammesso che «Testa con le corna» («Head with Horns») non è un'opera autentica di Gauguin.
Il Getty ora apre le proprie porte circa la storia dell'oggetto e questo mese pubblica ben due articoli accademici sul proprio «Getty Research Journal». C’è da dire che gli esperti americani e britannici avevano, già al tempo, sdoganato l’idea che «Head with Horns», messa in mostra alla Tate Modern e alla National Gallery of Art di Washington nel 2010 in occasione di «Gauguin: Maker of Myth, fosse un’opera di Gauguin, nonostante alcuni specialisti francesi rimanessero fortemente scettici a riguardo.
Tra questi, Anne Pingeot, celebre curatrice francese, già amante di François Mitterrand, ex presidente della Repubblica, la quale svolse un ruolo chiave nella formazione del Musée d’Orsay. Proprio nel «Getty Research Journal», Pingeot scrive che, nonostante gli sforzi strenui, non è stata ancora in grado di «fare luce sul suo viaggio», dal 1890 fino alla sua apparizione a Wildenstein. Il commerciante non era infatti disposto a rivelare nulla di preciso circa la sua provenienza, a parte affermare di averlo acquistato da un proprietario svizzero anonimo.
Il Getty ha quindi rivelato di essere stato avvertito fin dall'inizio che l'attribuzione della scultura era altamente discutibile. Gilles Artur, il direttore del Musée Gauguin di Tahiti, scrisse nell'agosto 2002, tre mesi dopo l'acquisto, che «Head with Horns» era in realtà un oggetto da collezione realizzato appositamente per il mercato europeo. Pingeot spiega: «Preoccupati che [il Getty] potesse aver acquisito un'opera che non era di Gauguin, i curatori del Getty hanno inviato l'assistente di ricerca Anne Iverson in Francia per indagare nel 2003».
Sebbene Pingeot non commenti il risultato della visita di Iverson, l'ufficio stampa del Getty ora afferma che l'assistente di ricerca «non era del tutto persuasa» dagli specialisti francesi che rifiutarono, in privato, l'attribuzione. Sempre nel Journal, Pingeot conclude che Gauguin non solo non ha scolpito la testa con le corna, ma «probabilmente non l'ha mai nemmeno vista per davvero».
La prova di ciò è una fotografia della scultura, che una recente ricerca ha datato al 1894, un anno prima che Gauguin tornasse a Tahiti dalla Francia. Gauguin ha invece ricevuto due fotografie di «Testa con le corna» scattate dal suo amico Jules Agostini, che lo stesso Gaugin Incollò nel suo album polinesiano Noa Noa. Ispirato da queste foto, le usò in quattro delle sue stampe.
In un altro articolo, Anne-Lise Desmas, curatrice senior di scultura e arte decorativa del Getty, ammette che c'erano «dubbi espressi da alcuni specialisti che avrebbero potuto smentire l'attribuzione già nel 1969». Quell'anno, Patrick O'Reilly, il fondatore del Musée Gauguin di Tahiti, fece notare in una nota a piè di pagina in un articolo accademico che Agostini aveva descritto la scultura come polinesiana.
Desmas spera ancora di risolvere il puzzle di che tipo di scultore abbia scolpito la «Testa con le corna». Gli specialisti che ha consultato «non credono che sia una scultura tradizionale polinesiana». Si trattava quindi di un'opera polinesiana per un acquirente europeo. Un percorso di ricerca potrebbe essere l'esame dei legni utilizzati: sandalo per la testa e platano occidentale per la base. Il Getty spera di intraprendere un'analisi dei composti molecolari dei boschi, che potrebbero localizzare dove nel Pacifico erano cresciuti gli alberi.
Nella sua conclusione, Pingeot sostiene che l'atto di Gauguin di copiare la testa da una delle fotografie di Agostini nel proprio lavoro ha rappresentato «un atto creativo per appropriazione». Aggiunge: «Testa con le corna, rispondendo agli "innumerevoli bisogni" della psiche di Gauguin, divenne in un certo senso un suo lavoro. Che importa se non ne è stato il primo autore?».
Ma il Getty pensa invece che la questione della provenienza sia importante, dal momento che la scultura è stata ora debitamente occultata in magazzino. In definitiva, sebbene l'opera sia stata importante come immagine profondamente amata e ammirata da Gauguin, il suo prezzo sarebbe stato molto diverso se fosse stata venduta come opera di un artista anonimo.
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