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Living London

Federico Florian

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Quest’anno, nella settimana di Frieze Art Fair, la capitale britannica si è fatta ancor più vivace: in città abbondavano i progetti espositivi dedicati alla performance, sull’onda di «Live», la sezione della fiera votata all’arte performativa e partecipativa.

L’autore della «Curve Commission 2015» del Barbican Centre è il trentaquattrenne artista londinese Eddie Peake il quale, tra il 9 ottobre e il 10 gennaio, presenta nello spazio della Curve (una sorta di corridoio a semicerchio che circonda la hall del Barbican Centre) una performance coreografata che gioca sul rapporto tra corpo e sessualità: gli attori coinvolti in «The Forever Loop» sono un ballerino e un pattinatore, che si esibiscono all’interno di un set composto da un labirinto e una pista da ballo, e delimitato da un ampio dipinto a muro dell’artista che percorre l’intero perimetro della Curve.
«Ho deciso di servirmi di una struttura a loop per rappresentare un racconto in cui desiderio non corrisposto, amore e gelosia occupano un posto centrale», commenta Peake.


Un analogo delirium performativo ha investito anche la sede della David Robert Arts Foundation che, la sera del 15 ottobre, ospitava l’attesa «Evening of Performances», con interventi di Caroline Achaintre, Alexandra Bachzetsis, John Bock, Shannon F (Light Asilum) e Sue Tompkins, mentre la Serpentine Sackler Gallery, per tutta la giornata del 17 ottobre, era il palcoscenico della «Transformation Marathon», un festival live ideato da Hans-Ulrich Obrist, quest’anno dedicato al concetto di cambiamento e trasformazione (tra i partecipanti gli artisti Etel Adnan, Keren Cytter e Dominique Gonzalez-Foerster, il filosofo Bruno Latour e lo scrittore e urbanista Adam Greenfield).

Oltre alla maratona live (che prosegue il giorno seguente «on air» sulla web radio della galleria), la Serpentine e la Sackler Gallery ospitano, dal primo ottobre, una retrospettiva di Jimmie Durham e una personale di Rachel Rose, vincitrice del Frieze Artist Award 2015.

Da non perdere, infine, l’installazione scultorea di Thea Djordjadze alla South London Gallery (dal 2 ottobre) e, alla galleria Maureen Paley, una personale di Liam Gillick (dal 12 ottobre), di cui alcuni brevi video saranno proiettati nella rete metropolitana londinese a partire dal 5 ottobre, nell’ambito del progetto «Art on the Underground».

Federico Florian, 07 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

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