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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliLa riapertura lo scorso marzo della Chiesa dei Girolamini, dedicata a san Filippo Neri, rappresenta il primo e importante traguardo di un percorso che porterà entro il 2026 alla progressiva restituzione ai visitatori dell’intero Complesso monumentale e Biblioteca dei Girolamini, interessato da un’articolata stagione di restauri e adeguamenti impiantistici per finanziamenti pari a circa 20 milioni di euro, la maggior parte provenienti da fondi europei, che coinvolge Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, Segretariato regionale del Ministero della Cultura (MiC) per la Campania e Comune di Napoli.
Tra i più significativi luoghi di storia, arte e cultura della città, l’istituto autonomo del MiC nasce nel 2020 dalla fusione tra due entità amministrative distinte, grazie alla quale sono stati ripristinati l’unicità concettuale del sito fondato nel 1586 dai padri Filippini Oratoriani, nonché il suo rapporto con il tessuto urbano, come più volte ha sottolineato la direttrice Antonella Cucciniello. Un legame con la città che si è voluto valorizzare anche con la scelta di riservare, nonostante l’istituzione del ticketing digitale a partire da maggio, la gratuità del biglietto per i napoletani residenti. Che fosse una riapertura attesa si evince dai numeri dei visitatori: 55mila già nei primi 50 giorni, diventati più di 85mila a ottobre, dopo 7 mesi. Con questa nuova formula di visita si è svolta a settembre anche la rassegna concertistica «Tempio Armonico. Rarità musicali dall’archivio dei Girolamini», progetto promosso dal Complesso dei Girolamini, grazie a un contributo della Dg Spettacolo del MiC, con la direzione artistica di Antonio Florio, il coordinamento scientifico di Dinko Fabris e la consulenza per la ricerca storico-musicale di Domenico Antonio D’Alessandro. La seconda edizione ha previsto 4 concerti di musica barocca con partiture in larga parte conservate presso l’Archivio Storico, da poco digitalizzato.
Tra le più importanti e recenti novità, finalizzate alla preservazione e alla valorizzazione, vi è la creazione di una Digital Library che consente la consultazione del ricco patrimonio archivistico dei Girolamini, attraverso la nuova piattaforma web, a seguito di un lavoro di riordinamento, schedatura e digitalizzazione dei fondi, nonché del restauro di pergamene e pandette, effettuati con le risorse Pon «Cultura e Sviluppo» Fesr 2014-2020 (1.158.740 euro).
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