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Micaela Deiana
Leggi i suoi articoliI progettisti sono due giovani architetti di Alghero, Walter Dejana e Renata Fiamma, che hanno disegnato una struttura espositiva aperta verso il territorio, l’antistante Stagno di Cabras ma anche la strada che porta all’area archeologica di Tharros, dall’anima multidisciplinare, che abbraccia archeologia, paesaggio e arte.
A tal proposito, è prevista la collaborazione dello stilista Antonio Marras, non nuovo alle contaminazioni linguistiche: realizzerà la decorazione dell’edificio principale, con un disegno che cita tanto la tradizione isolana quanto la produzione artistica del Novecento in Sardegna, con gli artisti Maria Lai e Costantino Nivola. In particolare dal mondo linguistico di Nivola è ripreso il «sand-casting», la tecnica di realizzazione per pannelli a bassorilievo, ottenuti con una colata di calcestruzzo e realizzati su sabbia «scolpita».
Le nuove energie messe in campo dai progettisti e il sostegno dell’amministrazione superano così le polemiche nate inizialmente intorno alle statue e il dibattito sulla possibilità di spostarle in altre sedi, come il Museo Archeologico di Cagliari. Buona parte del nucleo dei ritrovamenti resterà quindi sul territorio, con un museo pensato appositamente per la loro esposizione, guidato dall’obiettivo primario di ricercare «lo spirito del luogo».
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