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Orlando e Cassero. Bastano questi due nomi, a Bologna, ma non solo, per richiamare alla mente una forte storia identitaria e di diritti, femminista e Lgbtqia+. L’Archivio di storia delle donne Orlando e il Centro di Documentazione del Cassero (un tempo appunto al cassero di Porta Saragozza) sono state sin dagli anni Settanta e Ottanta, e continuano a esserlo oggi, non solo delle istituzioni apripista in tema di diritti saldamente radicate nel territorio bolognese, ma un vero e proprio riferimento culturale e sociale per la storia del Paese. Quella storia che proprio in queste settimane scende in piazza e riempie molte città italiane di «Pride», Orgoglio Lgbtq+, dalle Terme di Caracalla a Milano. Quella che ancora oggi ha necessità, per l’appunto, di «resistere all’oblio».
«Resisting Oblivion. Passione e attivismo negli archivi femministi e queer di Bologna» nasce come progetto espositivo di documenti e materiali originali, testimonianze visive e sonore, al MAMbo di Bologna fino al 28 settembre, preannunciata lo scorso anno in occasione di Archivissima 2024. Un contesto in cui, parlando in generale della resistenza degli archivi attivisti di comunità, e nello specifico di quelli femminili e Lgbtqia+ bolognesi, la ricercatrice statunitense Chelsea Szendi Schieder, curatrice della mostra, ha ricordato l’ancor più remota genesi del progetto: «Nella primavera 2022, in un periodo sabbatico di cinque mesi, ho potuto apprezzare come il team di Pierluigi Musarò (coordinatore del Corso di Dottorato in Sociologia e ricerca sociale all’Università di Bologna, Ndr) lavorasse di concerto con artisti visivi e teatrali per comunicare gli esiti delle loro ricerche a un pubblico generalista. Come storica dei movimenti sociali in Giappone, sono stata particolarmente ispirata dalle mie visite italiane all’Archivio delle Donne di Bologna e all’Archivio del Cassero, e sono stata molto colpita dalla passione che in entrambi i luoghi ho trovato per la conservazione delle storie di marginalità e di come hanno saputo collegare queste vicende al sostegno delle comunità di oggi. Archivi attivi dunque, perché, non soltanto preservano la storia dell’archivio, ma fanno attivismo e riescono a sostenere delle azioni verso il futuro».
È così che nell’autunno 2023, presso la Galleria del Centro di Ricerca di Genere dell’Università Aoyama Gakuin di Tokyo, ha preso forma il nucleo della mostra oggi a Bologna, in cui, a fianco al Centro di Documentazione «Flavia Madaschi» Cassero e all’Archivio di storia delle donne di Bologna, è presente anche l’Archivio delle memorie migranti di Roma. Ma a collaborare con l’Aoyama Gakuin University College of Economics Institute of Economic Research, ci sono anche altre realtà: come l’Archivio Mit-Movimento Identità Trans, Archivio Luki Massa e Out-Takes Archivio Audiovisivo Lgbtqi.
Ecco allora un allestimento che chiama il pubblico a una fruizione lenta e interattiva, con uno schedario pieno di cassetti da aprire e con immagini d’archivio da riscoprire.
«Il processo di selezione per questa mostra è stato un attraversamento di molte più storie e materiali di quanti ne potessero mai essere contenuti in una sola stanza. Ciascuno degli archivi coinvolti è una testimonianza concreta del profondo impegno verso l’eredità dei movimenti di liberazione a Bologna, e di una potente spinta archivistica che attraversa il cuore politico della regione. Questi materiali, che spaziano da documenti a manifesti fino a ciò che talvolta viene liquidato come “effimero”, sono testimonianza di vite vissute con passione come forma di resistenza alla marginalizzazione e alla cancellazione. E sono anche testimonianza degli archivi che, con altrettanta passione, si impegnano a custodirne le storie per il futuro», conclude la curatrice Chelsea Szendi Schieder, che ora sta lavorando a una graphic novel su questi temi con l’artista francese Hélène Aldeguer, che sarà pubblicata in autunno da Libertalia.

Una veduta della mostra «Resisting Oblivion. Passione e attivismo negli archivi femministi e queer di Bologna», MAMbo. Photo: Gisella Gaspari. Courtesy MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna

Una veduta della mostra «Resisting Oblivion. Passione e attivismo negli archivi femministi e queer di Bologna», MAMbo. Photo: Gisella Gaspari. Courtesy MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna