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Una mostra che rivela l'arte del Piemonte sud-orientale tra ’400 e ’500
- Alessandra Ruffino
- 13 dicembre 2018
- 00’minuti di lettura


«Compianto sul corpo di Cristo», dell'ambito di Giovan Angelo del Maino, dall'Oratorio dei Bianchi di Serravalle Scrivia (Al). Foto di Enzo Bruno
A Palazzo Monferrato Alessandria è scolpita
Una mostra che rivela l'arte del Piemonte sud-orientale tra ’400 e ’500
- Alessandra Ruffino
- 13 dicembre 2018
- 00’minuti di lettura
Alessandra Ruffino
Leggi i suoi articoliDal 14 dicembre al 5 maggio a Palazzo Monferrato si può visitare la mostra «Alessandria scolpita», che, per gli 850 anni di fondazione della città, si propone di far conoscere il patrimonio artistico figurativo prodotto nell’Alessandrino tra Quattro e Cinquecento.
Curata da Fulvio Cervini, l’esposizione presenta 46 opere, tra statue lignee policrome, dipinti e oggetti di oreficeria, allestite in tre sezioni e integrate dal percorso «Alessandria scolpita e dipinta», che consentirà di vedere opere conservate in città che rientrano a pieno titolo nell’orizzonte della mostra.
La rassegna intende illustrare quel periodo della storia alessandrina, coincidente con gli anni del dominio sforzesco, durante il quale la città divenne importante snodo culturale tra Milano e Genova. Proiettandosi in una dimensione extraregionale, Alessandria e il suo territorio seppero allora elaborare modelli figurativi propri, soprattutto nell’ambito della scultura lignea.
In mostra, quindi, una serie di spettacolari crocifissi dialogano con manufatti orafi e dipinti tra cui spiccano il trittico di Quargnento di Gandolfino da Roreto e le opere di cultura leonardesca di Giovan Angelo del Maino.
Notevoli i prestiti di due porte intarsiate della Cattedrale di Savona, rappresentative della cultura prospettica lombarda in cui primeggiarono Ambrogio de Fornari e Giovan Michele Pantaleoni, e del rilievo ligneo, già montato sulla macchina d’altare progettata da Giorgio Vasari per Santa Croce a Bosco Marengo, che in città non si vedeva più dall’Ottocento, quando, dopo varie traversie, finì a Palazzo Venezia di Roma, ove tuttora è.

«Compianto sul corpo di Cristo», dell'ambito di Giovan Angelo del Maino, dall'Oratorio dei Bianchi di Serravalle Scrivia (Al). Foto di Enzo Bruno