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Robert Delaunay, «La città di Parigi», 1911 ca, Toledo Museum of Art

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Robert Delaunay, «La città di Parigi», 1911 ca, Toledo Museum of Art

A Treviso 60 opere dal Toledo Museum of Art

Il Museo di Santa Caterina è l’unica tappa europea della mostra di capolavori assicurati per un miliardo di euro

Marco Goldin torna nella sua città, Treviso, dopo un’assenza durata alcuni anni, con una mostra che porta il suo marchio di fabbrica fin dal titolo: «Da Picasso a Van Gogh. Capolavori dal Toledo Museum of Art. Storie di pittura dall’astrazione all’Impressionismo», aperta dal 15 novembre al 10 maggio 2026 nel Museo di Santa Caterina. Questo mentre un po’ più a est, a Passariano di Codroipo, in provincia di Udine, si è da pochi giorni aperta «Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni», visitabile fino al 12 aprile 2026. Promossa dal Comune di Treviso, la mostra è organizzata da Toledo Museum of Art e Linea d’Ombra, la società di Goldin che della mostra è anche curatore. Sessanta le opere prestate dal museo statunitense, assicurate complessivamente per un valore di un miliardo di euro, un museo con il quale è lunga la storia di collaborazione di Goldin e che affronterà lavori di ampliamento e ammodernamento, ragione per cui un nucleo delle sue opere più importanti sarà in giro per il mondo: Treviso è però l’unica tappa europea, ma avrà anche il «dono» speciale di «un nucleo aggiuntivo di opere, spiega il curatore, che escono per la prima volta dal museo e che, dopo quest’occasione, non si potranno ammirare se non recandosi in Ohio. Il Toledo Museum of Art è infatti per tradizione un’istituzione gelosissima dei suoi innumerevoli capolavori e rarissimamente ne presta anche uno soltanto».

Stiamo parlando di opere che, andando a ritroso, per scelta curatoriale, partono dall’astrazione americana del secondo ’900, da Richard Diebenkorn a Morris Louis, Ad Reinhardt e Helen Frankenthaler, per attraversare poi quella europea, da Ben Nicholson e Josef Albers fino a Piet Mondrian e Paul Klee, arretrando via via al passaggio dal ’900 all’800. Qui sono sviluppati tre grandi temi: quello della natura morta, rappresentato da artisti come Giorgio Morandi, Georges Braque, Henri Fantin-Latour e Camille Pissarro. Ampia la sezione dedicata ai ritratti e alle figure, con Matisse, Bonnard, Vuillard, de Chirico, Modigliani e Picasso cubista del 1909, ma anche le figure all’aria aperta, con gli impressionisti d’oltreoceano e francesi, William Merritt Chase, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Courbet, Millet, Renoir, Manet e Degas. Chiude la mostra la parte dedicata al paesaggio: le vedute di Venezia di Signac, quelle di Parigi di Delaunay e Léger, e una sequenza di paesaggi impressionisti e postimpressionisti, con Gauguin, Cezanne, Caillebotte, Renoir, Sisley, una delle ultime versioni delle «Ninfee» di Monet e, in chiusura, il «Campo di grano con falciatore a Auvers» con cui Van Gogh dà l’addio alla vita.

Henri Matisse, «Danzatrice a riposo», 1940, Toledo Museum of Art

Camilla Bertoni, 11 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

A Treviso 60 opere dal Toledo Museum of Art | Camilla Bertoni

A Treviso 60 opere dal Toledo Museum of Art | Camilla Bertoni