L’ultima mostra di un museo francese su Suzanne Valadon (1865-1938), la musa di Renoir e Toulouse-Lautrec diventata pittrice di talento, fu quella del Musée national d’art moderne del Centre Pompidou nel 1967. Suzanne Valadon, donna ribelle che sfidò tutte le convenzioni, la cui opera pittorica fu apprezzata subito da Edgar Degas, fu la prima artista, nel 1894, a essere ammessa alla Société Nationale des Beaux-Arts e nel 1919 partecipò al Salon d’Automne.
Tanti anni dopo, è il Centre Pompidou-Metz, sede staccata del Pompidou parigino, a dedicarle un’ampia retrospettiva, «Suzanne Valadon. Un mondo in sé», presentata dal 15 aprile all’11 settembre. Perché dopo così tanto tempo? «Se il lavoro di Suzanne Valadon era riconosciuto dalla critica, dalle istituzioni e dagli artisti, già quando era in vita, come testimonia l’acquisizione da parte dello Stato di “La Chambre bleue”, nel 1924, la sua opera è stata spesso letta nella prospettiva del trio di pittori maledetti di Montmartre che formò con il figlio Maurice Utrillo e il marito André Utter, risponde Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz e curatrice della mostra. Il suo percorso artistico unico, da modella ad artista, così come la sua indipendenza rispetto alle avanguardie, l’hanno talvolta lasciata ai margini della storia dell’arte».
In un percorso cronologico e tematico, il museo allestisce circa 200 opere, alcune delle quali facevano parte della collezione personale di Degas, con prestiti dal Louvre, dal Musée d’Orsay, che possiede il fondo più ampio di opere di Suzanne Valadon, e dal Metropolitan di New York. «Presentare Suzanne Valadon oggi, con i suoi nudi crudi, dipinti senza concessioni, è una presa di posizione, continua Parisi. È ricordare alle donne la necessità di investire il campo della sessualità in pittura, a lungo confinato al sacrosanto antagonismo artista maschio-modello donna. La mostra darà spazio alla sua opera grafica e ai suoi nudi che svelano con intensità la sua temerarietà moderna». Dal 27 ottobre all’11 febbraio 2024 la mostra sarà allestita al Musée d’Arts di Nantes e dall’aprile 2024 nel Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona.