Listino prezzi Ringler 1910, Archivio provinciale, Bolzano (particolare)

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Listino prezzi Ringler 1910, Archivio provinciale, Bolzano (particolare)

Bolzano è più bella con gli alberi di limone e di arancio

Sin dal 2008 l’obiettivo del Museo Mercantile è aprire mondi e suscitare riflessioni prendendo spunto da personaggi, eventi e contesti della storia del territorio

Aprire mondi e suscitare riflessioni prendendo spunto da personaggi, eventi e contesti della storia del territorio. Questo l’approccio scelto sin dal 2008 dal Museo Mercantile per costruire mostre temporanee capaci di travalicare l’ambito dell’economia, a cui è storicamente legato il palazzo settecentesco, originaria sede del Magistrato Mercantile per le controversie tra i mercanti durante le fiere internazionali di Bolzano e, a partire dall’Ottocento, della Camera di commercio, che ne mantiene la proprietà e la gestione. Fino al 28 settembre è di scena la mostra «Agrumi a Bolzano», seguita al ritrovamento casuale di un’informazione contenuta in una relazione della Camera di Commercio che attestava la presenza dei limoni nel capoluogo di provincia più settentrionale d’Italia. Dai documenti si evince l’esportazione dalla Valle dell’Adige di 160mila limoni tra il 1860 e il 1862. Questo il dato storico da cui la mostra si dirama seguendo spunti di storia, commercio, agricoltura, botanica, architettura e paesaggio. 

Nell’esposizione, diretta e coordinata da Elisabetta Carnielli con la consulenza scientifica di Wolfgang von Klebelsberg, sono presenti documenti e oggetti storici, opere d’arte, oggetti d’uso quotidiano e di design contemporaneo provenienti da collezioni private e pubbliche sia italiane che estere. Emerge un affascinante e poco noto passato della città, che risultava ricca di giardini e serre, simili alle limonaie del Lago di Garda, e di relativi commerci destinati alle ricche città del Nord Europa, inclusi carichi di agrumi e trasformati tra cui marmellate e dolci preparati con succo e buccia di limone. «Fino alla Prima guerra mondiale, Bolzano deve essere stata una città molto bella, dove spazi urbani e aree verdi, pubbliche e private, formavano un insieme piacevole e armonioso. Questo è confermato anche dalla mappa del Catasto austroungarico del 1858. Gli intensi interventi urbanistici del primo dopoguerra e la mutata situazione economica portarono anche alla scomparsa delle Orangerie di Bolzano, scrive von Klebelsberg. Non è ancora chiaro quando i primi alberi di limone e arancio amaro furono portati a Bolzano, ma si può ipotizzare che la vicinanza delle grandi e produttive limonaie del Lago di Garda abbia suggerito ai commercianti bolzanini di seguire questo esempio». 

La mostra è accompagnata dal Quaderno 13 della collana del Museo Mercantile, che contiene i testi «Agrumi in tavola» di Elisabetta Carnielli, «Il viaggio degli agrumi» di Giuseppe Barbera, «Le limonaie dell’alto Garda bresciano. Uno straordinario paesaggio agrario e una redditizia impresa economica» di Alberta Cazzani, «Limoni e portogalli alle fiere di Bolzano. Mercanti di agrumi nei processi del Magistrato Mercantile (XVIII secolo)» di Stefano Barbacetto, «Sulle tracce delle Orangerien di Bolzano» di Wolfgang von Klebelsberg e «Arance da indossare» di Roberto Festi

Mariella Rossi, 23 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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