«Mind Echo Unit» (2023-24), di Salvatore Arancio.

Cortesia dell'artista e di Federica Schiavo Gallery. © Gianluca Di Ioia

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«Mind Echo Unit» (2023-24), di Salvatore Arancio.

Cortesia dell'artista e di Federica Schiavo Gallery. © Gianluca Di Ioia

«Bruno’s House»: l’assurdo viaggio di Salvatore Arancio

Nel Museo Macte di Termoli il progetto dell’artista catanese vincitore del PAC2021

«Bruno’s House» è il progetto vincitore del PAC2021 - Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, visitabile fino al 28 settembre al Museo Macte di Termoli (Cb). Il progetto, a cura di Caterina Riva con Marta Federici, è un viaggio immaginifico scaturito dalla visita dell’artista catanese Salvatore Arancio (1974) al Bruno Weber Park, costruito tra il 1962 e il 2007 dall’architetto e artista Bruno Weber. Situato ai margini di un bosco a Dietikon, nel Canton Zurigo, il parco presenta opere ispirate a culture lontane. Perdersi al suo interno significa sperimentare qualcosa di onirico.

 Il museo Macte, posizionato al di fuori dell’antico borgo molisano, offre il contesto ideale per evocare l’esperienza di evasione vissuta nel parco; così Salvatore Arancio immerge lo spettatore in un’atmosfera cupa e sinistra traendo ispirazione dalle memorie del suo viaggio e convertendo quelle reminiscenze in un universo fantastico a cui il visitatore giustappone nuovi significati. L’elemento sonoro composto dal musicista Robin Rimbaud/Scanner, proveniente dal video «Bruno’s House» proiettato in una delle sale espositive, accoglie il visitatore con suoni tetri durante tutto il percorso della mostra. Il video, un montaggio di immagini d’archivio registrate durante la prima visita dell’artista al parco, mantiene una ripresa soggettiva che genera una costante tensione nello spettatore, esplorando le architetture e le enigmatiche presenze del parco. La risoluzione volutamente bassa conferisce una qualità atemporale alle immagini dell’opera.

 Nella rotonda centrale una piattaforma di blocchi di cemento grezzo ospita otto ceramiche smaltate (alcune entrate nella collezione permanente del museo) dalle forme organiche: la materia inanimata e rigida del cemento contrasta con l’apparente vitalità delle sculture le cui smaltature riflettenti le rendono come percorse da un moto. La seconda serie scultorea compone l’installazione «Mind Echo Unit»: cinque elementi disposti su una pozzanghera riflettente in resina epossidica e immerse in una luce magenta. Il percorso culmina nel giardino esterno con la scultura permanente «Voyager». L’opera pubblica, concepita come una seduta, è composta da tre blocchi di cemento di dimensioni differenti che imitano l’aspetto dell’argilla lavorata a mano mediante le leggere striature visibili in superficie. Cinque elementi in bronzo emergono dalla superficie come forme organiche e zoomorfe, tra cui un dettaglio scuro che ricorda una zampa equina.

Uno still del video «Bruno's House» (2023), di Salvatore Arancio. Cortesia dell’artista e di Federica Schiavo Gallery. © Gianluca Di Ioia

Giulia Moscheni, 09 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

«Bruno’s House»: l’assurdo viaggio di Salvatore Arancio | Giulia Moscheni

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