Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliCome si viveva in una ricca casa del Secolo d’Oro olandese? Quali erano i gusti e le abitudini quotidiane dell’opulenta borghesia per cui creavano le loro opere Rembrandt, Vermeer o Frans Hals? Pur nella consapevolezza che matrimonio ed educazione, abitudini alimentari e cura personale, tempo libero e divertimenti sono spesso frutto di scelte personali influenzate da cultura, classe sociale e fede religiosa, a queste domande mira a rispondere un team curatoriale multidisciplinare costituito dagli esperti del Rijksmuseum di Amsterdam Sara van Dijk (ambito tessile), Maartje Brattinga (vetro), Alexander Dencher (arredi), Femke Diercks (arti decorative), Suzanne van Leeuwen (gioielli) e Marijn Stolk (archeologia) con la mostra «A casa nel XVII secolo», visitabile dal 17 ottobre al 12 gennaio 2026. Per l’occasione l’Ala Philips è stata riallestita dall’artista e scenografo teatrale olandese Steef de Jong, che ha realizzato all’insegna dell’immersività un diorama in cartone composto da 9 unità, dedicate alle diverse attività domestiche che si svolgevano in una casa del Seicento durante l’arco della giornata, dalla mattina presto alla tarda sera. Oltre a opere d’arte, arredi e oggetti che ben esemplificano il livello di raffinatezza raggiunto dalle arti applicate, la mostra espone due accattivanti rarità: le case di bambola di Petronella Oortman e Petronella Dunois, che costituiscono il cuore del progetto. «Realizzata tra il 1686 e il 1710 e recentemente digitalizzata, la Casa delle Bambole di Petronella Oortman è uno degli oggetti più significativi del Rijksmuseum, affermano i curatori. Uno speciale approfondimento sarà pubblicato online sul sito del museo e permetterà ai visitatori di passeggiare tra queste straordinarie stanze in miniatura, dando un’occhiata perfino agli spazi più nascosti. La casa d’altronde divenne subito famosa e non fu mai concepita come giocattolo per bambini. Oggi rappresenta una preziosa risorsa che ci racconta molto sulla vita quotidiana del XVII secolo. Contiene, ad esempio oggetti comuni, come scope e cesti di vimini, che tendono a scomparire con il passare dei secoli».

Scaldino raffigurante gli esploratori alla ricerca della Terra Promessa, Paesi Bassi settentrionali, 1637. Arnhem, Dutch Open Air Museum

Set di due specchi e due gueridon con gli stemmi di Johan Boudaen Courten e Anna Maria Hoeufft, Paesi Bassi settentrionali, 1680-1700 ca. Middelburg, Zeeuws Museum e Amsterdam, Rijksmuseum
La mostra presenta la vita di diverse persone, come la famiglia zelandese Boudaen Courten. Molti oggetti a loro appartenuti sono sopravvissuti, tra cui mobili dorati, ritratti e perfino un calcolo vescicale estratto durante un importante intervento chirurgico. «Gettiamo uno sguardo anche sul mondo dell’artista di Utrecht Joachim Wtewael, precisano i curatori. Nel 1628 dipinse un ritratto della figlia Eva seduta al tavolo, presentandola come moglie e donna di casa ideale, con un cuscino da cucito in grembo e un libro di preghiere sul tavolo. Aspettative purtroppo mai realizzate, perché Eva morì sette anni dopo e non si sposò mai. L’opera è esposta insieme al tavolo e all’armadio per la biancheria che si vedono nel dipinto, sopravvissuti fino a noi». Tra le molte curiosità di una mostra che mira a raccontare la vita quotidiana prevalentemente attraverso documenti di cultura materiale, grande importanza ha avuto lo studio condotto dai curatori con Archeologie West-Friesland del pozzo nero presso la casa del sindaco di Hoorn e della sua famiglia, i Sonck. Pentole, stoviglie e scarti alimentari hanno infatti offerto spunti dettagliati sulle loro abitudini alimentari, mentre le antiche discariche rinvenute sull’isola di Vlooienburg ad Amsterdam recano tuttora memoria degli immigrati portoghesi, che portarono in città ceramiche, ricette e sapori. Il progetto grafico di mostra e catalogo è firmato da Irma Bloom Office.

Abraham van den Tempel, «Ritratto di David Leeuw e Cornelia Hooft con i loro figli», 1671, Amsterdam, Rijksmuseum