Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

«Anna, The Gymschool» (2014), di Rineke Dijkstra. © Rineke Dijkstra

Image

«Anna, The Gymschool» (2014), di Rineke Dijkstra. © Rineke Dijkstra

Dijkstra riflette sull’adolescenza e le sue fragilità

Alla Maison Européenne de la Photographie quattro importanti installazioni dell’artista olandese, tra le fotografe ritrattiste più stimate e forse più prolifiche

Luana De Micco

Leggi i suoi articoli

La Maison Européenne de la Photographie (Mep) presenta (fino al primo ottobre) la monografica «Rineke Dijkstra. I See You», in cui sono allestite quattro importanti installazioni dell’artista olandese, mostrate per la prima volta in Francia. Dijkstra (Sittard, 1959), che vive e lavora a Amsterdam, è tra le fotografe ritrattiste più stimate e forse più prolifiche. Nel 2017 si è aggiudicata l’Hasselblad Award, uno dei premi più prestigiosi della fotografia, e nel 2020 il premio olandese Johannes Vermeer.

I suoi scatti e le sue opere video catturano l’intimità e l’umanità dei soggetti, spesso inseriti in un contesto ridotto all’essenziale, con pochi dettagli e una semplicità solo apparente. Le sue fotografie a colori per la loro «acutezza visiva» ricordano la pittura olandese del ’600. Al centro del lavoro dell’artista c’è il tempo che passa, la demolizione delle convenzioni sociali e la costruzione dell’identità.

Il tema centrale delle serie presentate dalla Mep è l’adolescenza, con tutte le sue fragilità, come quando la fotografa posa il suo sguardo rassicurante sulle giovani ginnaste della serie «The Gymschool», del 2014. Sono presentati il video-trittico «I See a Woman Crying (The Weeping Woman)», in cui protagonista è un gruppo di bambini inglesi con l’uniforme della scuola, accompagnato da «Ruth Drawing Picasso», del 2009, in cui si vede una bimba sola, sempre in uniforme, seduta sul pavimento mentre disegna un ritratto di Dora Maar alla Tate Liverpool.

È allestito anche il video «Marianna (The Fairy Doll)», realizzato per Manifesta 2014, in cui una giovanissima ballerina russa di danza classica, in una sala da ballo tutta rosa, si sta preparando per un’audizione nella prestigiosa Accademia di balletto di San Pietroburgo.

«Anna, The Gymschool» (2014), di Rineke Dijkstra. © Rineke Dijkstra

Luana De Micco, 15 giugno 2023 | © Riproduzione riservata

Dijkstra riflette sull’adolescenza e le sue fragilità | Luana De Micco

Dijkstra riflette sull’adolescenza e le sue fragilità | Luana De Micco