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Octavio Aguilar, «Tajëëw its Kontoy», 2025 (particolare)

Courtesy of tParallel Oaxaca, Oaxaca, Mexico

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Octavio Aguilar, «Tajëëw its Kontoy», 2025 (particolare)

Courtesy of tParallel Oaxaca, Oaxaca, Mexico

Elogio delle immagini disobbedienti

La 56ma edizione dei Rencontres de la Photographie rende omaggio alla memoria femminile e femminista con Letizia Battaglia e Nan Goldin

La 56ma edizione dei Rencontres de la Photographie (dal 7 luglio al 5 ottobre) difende l’idea della fotografia come «strumento di resistenza, testimonianza e trasformazione sociale di fronte alle crisi contemporanee»: «Dall’Australia al Brasile, passando per l’America del Nord e i Caraibi, ha scritto in una nota Christoph Wiesner, direttore della rassegna, in un momento in cui il mondo è scosso dall’ascesa dei nazionalismi, dall’emergere del nichilismo e dalle crisi ambientali, le fotografie in mostra offrono un contrappunto essenziale al discorso dominante, celebrando la diversità delle culture, dei generi e delle origini». Ancora una volta la cittadina provenzale si trasforma in un vivace crocevia di mostre, proiezioni, incontri, accogliendo uno degli eventi più rilevanti dedicati alla fotografia. 

Il tema curatoriale, «Images indociles» (Immagini disobbedienti), mette in luce le narrazioni che sfidano norme, sovvertono stereotipi, esprimono dissenso. L’ampia mostra «On Country» (Église Sainte-Anne) presenta più di 200 opere di una ventina di fotografi australiani, indigeni e non, sia affermati, come Ricky Maynard, Brenda L Croft, Liss Fenwick, sia emergenti, come Atong Atem e Tace Stevens. Al centro del progetto c’è il legame con la propria terra. Dalla serie «Warakurna Superheroes» di Tony Albert e David Charles Collins è tratto il manifesto della rassegna di quest’anno: i due fotografi immortalano giovani aborigeni vestiti da supereroi in posa su paesaggi desertici. Un’altra mostra, «Futurs ancestraux» (Église des Trinitaires), presentata nell’ambito della Stagione Francia-Brasile 2025, celebra la vitalità della scena contemporanea del Brasile con i lavori di Ventura Profana, Yhuri Cruz, Gê Viana e Denilson Baniwa. Attraverso fotografie, collage, video, gli artisti esplorano il tema del colonialismo e dell’eredità coloniale, insieme a quello delle lotte delle comunità afro-brasiliane, indigene e Lgbt, decostruendo narrazioni omologanti per restituire complessità culturali profonde. 

I Rencontres 2025 rendono omaggio alla memoria femminile e femminista accogliendo la retrospettiva dedicata alla fotoreporter Letizia Battaglia e agli scatti in bianco e nero della sua Sicilia. L’8 luglio è inoltre assegnato il Women in Motion Award alla statunitense Nan Goldin, 71 anni, i cui scatti hanno dato voce agli emarginati e ai discriminati. La sua opera più recente, «The Stendhal Syndrome» (2019-21), viene proiettata all’Église Saint-Blaise. La rassegna evoca anche il potere della sperimentazione visiva con la personale di Agnès Geoffray (Commanderie Sainte-Lucie), che presenta un progetto inedito sui centri per ragazze «devianti». Il tema della mutazione dei territori è affrontato creando un dialogo (Palais de l’Archevêché) tra il progetto iniziato nel 1954 (incompiuto) di Berenice Abbott sulla Route 1, una delle più iconiche arterie stradali degli Stati Uniti, dal Maine alla Florida, e il progetto contemporaneo di Anna Fox e Karen Knorr, che reinterpretano la Route 1 come paesaggio sociale e politico dell’America di oggi. Attraverso grandi nomi, la mostra «Yves Saint Laurent et la photographie» (La Mécanique Générale), che immortala abiti iconici, apre una riflessione sul ruolo della moda come linguaggio visivo.

Elsa e Johanna, «Intuition 3», «Sequences series», 2024. Courtesy of the artists

Luana De Micco, 05 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Elogio delle immagini disobbedienti | Luana De Micco

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